Vi è mai capitato di ricevere una bolletta dell’acqua dall’importo spropositato, nettamente superiore ai vostri consumi normali? Attenzione, potrebbero esserci delle perdite occulte nel vostro impianto idraulico.
Ma c’è una buona notizia: la bolletta gonfiata non deve essere pagata per intero, come ha spiegato anche il presidente di UNC Massimiliano Dona su Instagram.
Cosa sono le perdite occulte?
Una perdita occulta è una perdita d’acqua da un tubo a valle del contatore, quindi di proprietà del cliente, ma non visibile dall’esterno perché è nella parte di impianto interrata o incassata.
Queste fuoriuscite producono enormi sprechi di acqua, che i consumatori si ritrovano addebitati in bolletta come consumi reali, a costi a volte altissimi. Se ci accorgiamo di una perdita occulta nel nostro impianto che ha fatto lievitare la bolletta dell’acqua, possiamo chiedere un ricalcolo dei consumi: la cosiddetta depenalizzazione tariffaria.
Come capire se c’è una perdita occulta nell’impianto
Non è semplice accorgersi immediatamente del problema, dovremmo sempre tenere sotto controllo la lettura del contatore: se troppo alta rispetto ai nostri normali consumi, potrebbe essere il segno che qualcosa non va. Può capitare, per esempio, che in estate, a causa di periodi di siccità e conseguenti assestamenti del terreno, le tubature interrate si rompano.
Per capire se c’è una perdita occulta la prima cosa da fare è controllare l’impianto. Un’operazione semplice: chiudiamo tutti i rubinetti di casa e verifichiamo se il contatore continua a girare. In quel caso significa che sta continuando a registrare consumi.
Abbiamo trovato la perdita, cosa dobbiamo fare?
Se abbiamo capito che una perdita occulta è la causa di addebiti salati, possiamo stare tranquilli: quella bolletta non va pagata integralmente, ma abbiamo diritto a contestare l’importo e pagare solo i consumi presunti, calcolati sulla media dei consumi precedenti.
In caso di perdite occulte il consumatore può provvedere autonomamente alla riparazione del danno e inviare la richiesta di depenalizzazione al gestore, per ottenere il ricalcolo dei consumi.
La procedura può variare da gestore a gestore, ma in generale le cose che possiamo fare sono:
- Rivolgerci all’assistenza clienti del gestore stesso
- Contestare la bolletta, inviando una raccomandata A/R o una Pec al gestore e rifiutando il pagamento, specificando che si tratta di perdita occulta. Il gestore deve rispondere al reclamo entro 30 giorni
- Diffidare il gestore che minaccia di sospendere la fornitura per mancato pagamento: inviamo una diffida legale, ricordando di avere fatto reclamo e intimando di non procedere al distacco fino alla risoluzione del problema
- Dopo aver fatto riparare la perdita, dovremmo inviare al gestore i documenti, perché provvedano allo storno o al rimborso delle somme già pagate
Ecco cosa ci serve:
- Descrizione dettagliata e documentazione fotografica dell’intervento di riparazione
- Fattura delle spese sostenute per la riparazione della perdita occulta
- Foto del contatore prima e dopo la riparazione
- Fotocopia di un documento di riconoscimento
Il gestore non risolve il problema? Avvia una conciliazione
Se l’azienda ci nega la depenalizzazione tariffaria, non risponde al reclamo entro 30 giorni o ci dà una risposta insoddisfacente, possiamo avviare una procedura di conciliazione con ARERA, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, per la verifica e il riconoscimento dello storno.
In UNC risolviamo ogni anno migliaia di problemi con le bollette elettriche, del gas e dell’acqua grazie alla conciliazione paritetica, lo strumento per la risoluzione extragiudiziale delle controversie.
È possibile attivare una conciliazione in modo molto semplice con il supporto dei nostri esperti, che discuteranno con il gestore la migliore soluzione e la proporranno al consumatore, che deciderà se accettarla o rifiutarla.
Hai un problema con la bolletta dell’acqua o con una perdita occulta? Scrivici al nostro SPORTELLO ACQUA.