I RAEE sono rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (lavatrici, forni, frigoriferi, cappe da cucina, climatizzatori, ma anche il tostapane e il cellulare), che , naturalmente non devono essere buttati nella comune immondizia, ma necessitano di appositi trattamenti per essere smaltiti in maniera corretta per evitare che vengano disperse nell’ambiente sostanze inquinanti e nocive. I circuiti refrigeranti e le schiume isolanti dei vecchi frigoriferi, ad esempio, contengono gas lesivi per l’ozono come i CFC (clorofluorocarburi); nei tubi catodici dei televisori un po’ datati si trova il piombo, mentre molte sorgenti luminose contengono mercurio. Tutte sostanze dannose per l’ambiente e per l’uomo.
Inoltre trattare correttamente i RAEE permette di riciclare importanti quantità di materie prime come il rame, l’acciaio, l’alluminio o la plastica che –invece di finire in una discarica– possono essere riutilizzate per realizzare nuovi prodotti. Per farsi un’idea, pensate che da un vecchio frigorifero si può estrarre un chilo di rame, mentre da una lavatrice fino a 40 chili di ferro.
Purtroppo, solo il 25% dei RAEE viene smaltito in modo corretto, mentre tutto il resto prende strade diverse: in parte finisce nell’immondizia indifferenziata, in modo particolare i piccoli elettrodomestici e le lampadine; in parte finisce all’interno di un circuito di smaltimento “informale” (in Italia o all’estero) in cui si mira esclusivamente a massimizzare il profitto estraendo solo le parti più redditizie, ad esempio quelle in rame, e abbandonando il resto. Senza curarsi della dispersione nell’ambiente delle sostanze inquinanti contenute nei RAEE.
Dove andrebbero smaltiti, invece, i RAEE?
Partiamo dagli elettrodomestici più piccoli: telefonini, asciugacapelli, rasoi elettrici, piccoli televisori o personal computer. Poco ingombranti e relativamente facili da trasportare, devono essere conferiti presso la più vicina isola ecologica presente nel proprio Comune.
Un’altra opportunità è offerta da tutti i “grandi” negozi di apparecchiature elettriche ed elettroniche (la legge dice: con superficie di vendita maggiore di 400 metri quadri), che sono tenuti a effettuare il ritiro “uno contro zero”. In pratica, potete consegnare gratuitamente al negoziante i RAEE anche senza effettuare nuovi acquisti. Attenzione però: vale solo per i RAEE di “piccolissime dimensioni”, cioè con la dimensioni più grande inferiore a 25 centimetri.
La faccenda si fa più complicata per i grossi elettrodomestici (lavatrici, frigoriferi, forni, condizionatori): essendo pesanti e ingombranti, trasportarli di persona all’isola ecologica può risultare complesso. In questo caso ci sono due opzioni possibili. La prima è verificare se il proprio Comune ha attivato il servizio di raccolta a domicilio per i RAEE: in questo caso è possibile chiedere il ritiro dei vecchi elettrodomestici direttamente a casa propria. Le modalità del servizio variano da città a città, può essere gratuito o richiedere il pagamento di una tariffa apposita per il servizio (ad esempio se il ritiro avviene ai piani alti di un palazzo).
La seconda possibilità è quella di usufruire del cosiddetto ritiro “uno contro uno”. In base a quanto previsto dalla normativa, infatti, i rivenditori di elettrodomestici devono assicurare il ritiro gratuito dell’apparecchiatura da buttare al momento dell’acquisto di un nuovo elettrodomestico “equivalente”. In altre parole: se comprate una nuova lavatrice, il rivenditore è tenuto a ritirare quella vecchia senza costi aggiuntivi.
Autore: Ecodom
Data: 21 ottobre 2015
RAEE, cosa sono e come smaltirli
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