Cosa bisogna valutare per scegliere il prestito personale
Quando infatti si inizia la ricerca della soluzione di prestito migliore bisognerebbe partire dalla valutazione di più offerte, allargando l’analisi alle proposte di vari istituti. A tal proposito è importante verificare come prima cosa il grado di affidabilità dei vari istituti di credito, che dovrà comparire negli elenchi della Banca d’Italia che indicano anche il possesso di un’autorizzazione necessaria per operare in Italia. Attuare questa piccola strategia consente infatti da tutelarsi dal pericolo di possibili truffe che spesso si nascondono dietro soluzioni di finanziamento particolarmente convenienti. I tassi d’interesse rappresentano un altro aspetto a cui prestare molta attenzione. In modo particolare bisognerà valutare i valori del Tag e Taeg, dal momento che incidono direttamente sull’importo finale della rata.- Il Tan – tasso annuo nominale – che indica il tasso di interesse puro applicato dalla banca che eroga il prestito;
- il Taeg – tasso annuo effettivo globale – indica il costo complessivo del finanziamento e comprende altre voci di costo, come ad esempio le spese di istruttoria o il costo dell’assicurazione. Per semplificare il discorso diremo che più alto sarà il valore del Taeg, maggiori saranno i costi del finanziamento.
Cosa bisogna valutare prima di firmare il contratto
Se le condizioni proposte dal finanziamento sembrano essere vantaggiose fino a questo punto, non bisogna certo abbassare la guardia e firmare subito la documentazione. Leggere attentamente il contratto in tutte le sue parti consentirà di avere a disposizione molti altri aspetti su cui riflettere. Nel prospetto informativo sarà indicato ad esempio il numero delle rate da pagare, il singolo importo e la durata del finanziamento. Inoltre, in caso di dubbi, sarà possibile portare la documentazione a casa e prendersi tutto il tempo necessario per leggerla. Tra gli aspetti indicati nel contratto a cui bisognerà prestare attenzione rientra le conseguenze previste in caso di estinzione anticipata del contratto. Si tratta di una possibilità riconosciuta a tutti i creditori che desiderano chiudere il prestito prima della scadenza pattuita versando la somma restante. La procedura seguita dagli istituti di credito prevede per questi casi specifici il rimborso del solo il capitale residuo. La procedura potrebbe però prevedere dei costi aggiuntivi a seconda dell’ammontare del capitale residuo. Infatti se è superiore ai 10mila euro la banca potrebbe richiedere una commissione massima dell’1% se manca più di un anno al termine del piano di rimborso o dello 0,5% se mancano meno di 12 mesi. Se invece il capitale residuo è inferiore ai 10mila euro non è dovuta alcuna commissione. Infine, se una volta firmato il contratto, dovessero emergere dei dubbi o dei ripensamenti, sarà possibile sciogliere il contratto entro 10 giorni senza pagare alcun costo aggiuntivo o penale. Per assistenza rivolgersi allo sportello banche Autore:Unione Nazionale ConsumatoriData: 26 ottobre 2016