Un volume di affari in costante aumento: è quanto rivela l’Osservatorio 2017 Second Hand Economy, condotto da Doxa per la piattaforma di compravendita online Subito, a proposito del mercato dell’usato che sembra dunque non conoscere crisi.
Lo studio evidenzia che il valore della Second Hand Economy ha raggiunto la cifra dei 21 miliardi di euro, pari all’1,2% del Pil italiano, con una crescita annua dell’11% guidata soprattutto dalla spesa online. Proprio il digitale sembra avere un ruolo di primaria importanza nell’economia dell’usato: infatti fra coloro che hanno acquistato e venduto oggetti usati nel 2017, il 42% ha scelto di farlo online, in particolare per la sua velocità e semplicità ritenuti due valori privilegiati dal 72% del campione.
Spiega l’Osservatorio Doxa “L’online è il driver che guida la crescita del mercato della compravendita dell’usato e da solo pesa € 9,3 miliardi, ovvero il 31% in più rispetto all’anno precedente. Il digitale è un alleato perché permette di guadagnare un tesoretto dai propri beni che non servono più, da reinvestire nelle proprie esigenze, passioni e desideri. Mediamente infatti facendo second hand online si guadagnano € 1.030 dalla vendita (+22%, € 843 nel 2016)”. Ma cosa acquistano gli italiani online? Arredamento e casalinghi sono in cima alla lista, seguiti da auto e libri, mentre per quanto riguarda le vendite, si vendono auto, attrezzature sportive e prodotti di telefonia.
Il secondo aspetto analizzato dallo studio riguarda ciò che spinge i consumatori ad acquistare di seconda mano: il 48% degli italiani ha dichiarato di avere comprato o venduto usato nel 2017, comportamento che si classifica al 4° posto tra quelli sostenibili più diffusi, subito dopo la raccolta differenziata (93%), l’acquisto di lampadine a LED (75%) e prodotti a km 0 (56%).
E se la ricerca di un buon affare è senz’altro la spinta propulsiva (podio infatti per il risparmio che si classifica al primo posto con il 70% delle risposte), gli italiani si mostrano particolarmente attenti anche alla sostenibilità ambientale che cercano di favorire attraverso il riutilizzo (indicato dal 66% del campione). Tra le regioni più attive nel fare second hand, al primo posto troviamo la Lombardia, seguita da Toscana, al terzo posto l’Emilia Romagna e al quarto la Sicilia, prima regione del sud.
Per quanto riguarda infine le prospettive future, le previsioni sono in crescita: l’economia dell’usato per il 75% è destinata a crescere ancora nei prossimi 5 anni. Questa percezione nasce in primis dalla sua capacità di essere un driver di risparmio (49%), in secondo luogo una scelta sempre più ecologica e sostenibile (45%), ma anche distintiva e smart (29%), oltre a rendere i consumi accessibili a più persone (21%) e trasformarsi in un canale di acquisto tra gli altri, normalizzando completamente questa modalità (16%).
Autore: Sonia Galardo
Data: 9 maggio 2018
Tra risparmio e sostenibilità, gli italiani scelgono sempre più l’usato
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