L’Unione Nazionale Consumatori ha presentato una segnalazione all’Autorità Antitrust sulla tecnica di marketing della shrinkflation, che ridimensiona il peso consolidato di prodotti di largo consumo per mascherare l’aumento del prezzo.
A finire nel mirino dell’associazione le mozzarelle da 100 grammi invece che da 125, il caffè da 225 al posto di quello da 250 grammi, la pasta non nei formati consolidati da 500 grammi e da 1 Kg, il tè con 20 bustine invece di 25 e innumerevoli altri prodotti tra i quali le colombe pasquali da 750 grammi.
La sgrammatura dei prodotti d’altra parte è antica, ma con la crisi attuale e gli aumenti dei costi di produzione delle aziende, dovuti ai rincari energetici di luce e gas, le segnalazioni dei consumatori si sono moltiplicate e le tecniche delle aziende si sono fatte sempre più insidiose. A far discutere, soprattutto nei giorni pre Pasqua, sono state le colombe pasquali da 750 grammi con confezione simile a quelle da 1 Kg, che quindi, sono state denunciate all’Antitrust.
Ci sembra poco corretto diminuire il quantitativo interno di un prodotto mantenendo la confezione della stessa grandezza, oppure ridurre di pochi grammi il peso rispetto a quelli tradizionali e consolidati da decenni, così come può apparire ingannevole nascondere il peso anomalo nella parte nascosta della confezione, quella inferiore, scrivendolo a caratteri minuscoli tra decine di altre scritte, costringendo il consumatore ad organizzare una caccia al tesoro per trovarlo.
Vedremo cosa stabilirà l’Antitrust, intanto è bene tenere gli occhi aperti quando si fa la spesa!
Autore: Mauro AntonelliData: 19 aprile 2022