Per chi ha ricevuto una segnalazione al Crif, ottenere un finanziamento è quasi impossibile. Il Crif rappresenta una banca dati che raccoglie
tutte le informazioni sulla situazione finanziaria di ogni soggetto richiedente un prestito. Prima di erogare qualunque somma, gli istituti finanziari utilizzano la
banca dati Crif per conoscere lo status del loro cliente.
Essere segnalato al Crif come
cattivo pagatore corrisponde, in un momento storico in cui il credito disponibile per le famiglie è molto ridotto, al vedersi
negata qualsiasi possibilità di ottenere credito. In questo articolo vedremo come funziona la
segnalazione al Crif, quanto dura e come ottenere comunque un prestito attraverso la
formula della cessione del quinto dello stipendio.
Segnalazione al Crif: quando si diventa cattivo pagatore
La
segnalazione al Crif avviene se si ritarda o si manca il pagamento di
due rate consecutive di un finanziamento. L’istituto di credito invia al cliente, 15 giorni prima di segnalarlo al Crif, una comunicazione di avviso sull’avvenuto ritardo; durante questi 15 giorni è ancora possibile evitare di essere segnalati saldando l’importo dovuto. In caso di ulteriori ritardi, l’
istituto di credito che eroga la liquidità li segnalerà al Crif attraverso degli
aggiornamenti mensili: in questo caso quindi il cliente potrebbe venir informato del ritardo quando la segnalazione è già avvenuta.
Quanto dura la segnalazione al Crif?
I dati del soggetto segnalato sono conservati secondo tempistiche diverse
nella banca dati del Crif. La discriminante in questo caso è rappresentata dalla
gravità dell’insolvenza:
- con un ritardo di 2 rate (sanate in seguito): un anno di tempo dalla regolarizzazione – a condizione che nei 12 mesi i pagamenti siano sempre puntuali;
- con un ritardo di più di 2 rate (poi sanate): due anni dalla regolarizzazione – a condizione che nei 24 mesi i pagamenti siano sempre puntuali;
- ritardo due o più rate non sanate: tre anni dalla scadenza del contratto di finanziamento o dalla data in cui l’istituto di credito ha fornito l’ultimo aggiornamento.
Come si può vedere, anche se alla fine si provvede a saldare il debito, i dati rimangono nella banca dati Crif per almeno un anno, e la
cancellazione avviene automaticamente allo scadere dei tempi stabiliti: solo allora sarà possibile richiedere un nuovo finanziamento.
Alcuni soggetti chiedono denaro promettendo di poter ottenere, attraverso il proprio intervento, la
cancellazione dei dati negativi: in realtà il massimo che possono fare è inoltrare una
richiesta di cancellazione, cosa che è possibile fare gratis senza bisogno di alcuna intermediazione. La cancellazione dei dati negativi avverrà comunque
solo e soltanto allo scadere dei termini; può essere richiesta, invece, quella
per i dati positivi. Il Crif però sconsiglia quest’ultima operazione, perché una
reputazione da buon pagatore può aumentare le chances di avere di nuovo un prestito: le banche si affidano infatti a questo strumento per valutare l’affidabilità di un richiedente.
Se si volesse comunque
richiedere la cancellazione il Crif suggerisce – per accelerare i tempi – di
rivolgersi direttamente al proprio istituto di credito. Per modificare i dati infatti il
Crif non agisce mai autonomamente, ma fa sempre riferimento alle informazioni fornitegli da quest’ultimo. È possibile, allo stesso modo, anche richiedere la modifica dei propri dati, se si ritiene siano sbagliati. Nel caso si volesse
prendere visione delle proprie informazioni presenti nella banca dati, è possibile farlo attraverso il
modulo richiesta Crif.
Cessione del quinto: la soluzione per ottenere un prestito
Cosa fare allora, se si ha bisogno di un prestito ma si è stati
segnalati al Crif? La soluzione è richiedere la
cessione del quinto. Questa forma di prestito prevede il
prelievo diretto di un quinto dello stipendio o della pensione; viene concessa anche ai cattivi pagatori, perché la restituzione regolare è garantita dal fatto che è lo stesso
datore di lavoro, o l’ente previdenziale
, a detrarre la rata mensile e versarla all’istituto di credito. L’importo richiedibile varia in funziona di diversi fattori, mentre la durata massima è stabilita in 120 mesi (10 anni).
Chi può richiedere la cessione del quinto
Possono richiedere la cessione del quinto:
- i dipendenti statali
- pensionati INPS e INPDAP (le rate vengono trattenute dalla pensione)
- dipendenti privati a tempo indeterminato
- dipendenti privati a tempo determinato, con la limitazione che i piani di rientro non potranno mai superare il termine del contratto lavorativo.
Per ottenere la cessione del quinto
non è necessaria alcuna garanzia; obbligatoria per tutti invece la stipula di una
polizza rischio vita; per i lavoratori è necessaria anche una
copertura assicurativa “rischio impiego”, che garantisce il pagamento delle rate anche in caso di perdita del posto di lavoro.
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Autore: Unione Nazionale Consumatori
Data: 24 marzo 2017