Dal 1° ottobre è diventato obbligatorio lo
SPID per poter accedere a tutti i
servizi online della Pubblica Amministrazione. Insieme al CIE (Carta d’Identità Elettronica) e al CNS (Carta Nazionale Dei Servizi) questi sono gli unici sistemi attraverso cui ci si potrà interfacciare con le
sezioni online della PA per chiedere ad esempio rimborsi o effettuare richieste.
Cos’è lo SPID?
SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) è un servizio che, con un’unica
Identità Digitale composta da username e password, permette a tutti i cittadini di accedere ai
servizi online di determinati uffici pubblici, come per esempio la richiesta del
Reddito di Cittadinanza o del
Bonus Mamma, oppure per effettuare l’iscrizione dei figli a scuola; ma anche
per accedere a propri dati personali, come il
libretto sanitario o la propria
posizione INPS.
L’obiettivo di questo sistema di autentificazione digitale è quello di semplificare il rapporto tra cittadino e servizi pubblici. L’identità digitale infatti punta a rendere accessibile (e sicuro) l’accesso ai servizi della Pubblica Amministrazione attraverso internet.
Con lo
SPID è possibile accedere ai servizi della PA attraverso i propri Pc, ma anche con i tablet, o gli smartphone.
Scopri l’elenco delle PA in cui si può usare lo SPID
Come ottenere lo SPID
Per ottenere le credenziali dello
SPID bisogna rivolgersi ad un
“Identity Provider” (Fornitore di Identità digitale), i quali offrono diverse modalità per richiederlo, in un tempo che varia dai 10 ai 20 minuti massimo.
Per quanto riguarda i documenti che servono per avviare la pratica di richiesta, bisogna munirsi di:
- carta d’identità o passaporto o patente,
- permesso di soggiorno,
- codice fiscale/tessera sanitaria,
- numero di cellulare del richiedente;
- indirizzo e-mail.
Con lo
SPID è più facile anche l’utilizzo di alcuni
siti di e-commerce: il consumatore accede e acquista con richiesta delle sole credenziali che saranno collegate all’anagrafica del titolare, registrata in precedenza.
Rischi e opportunità dello SPID
Sappiamo che la
tecnologia ha più successo quanto più si integra con le abitudini umane; quando comporta pochi oneri e quando è realmente semplice da usare: lo
SPID potrebbe essere lo strumento per arginare la naturale diffidenza che i cittadini mostrano verso la
Pubblica Amministrazione, magari migliorando il processo di accesso al servizio, diminuendo i passaggi per l’attivazione di username e password.
Sul costo dell’attivazione dello
SPID c’è qualche nube da dissipare: infatti la spesa varia a seconda dell’Identity Provider scelto e a seconda dei sistemi di identificazione selezionati. Se l’autenticazione avviene tramite la firma digitale solitamente il costo è di 0 euro; mentre se si decide di autenticarsi tramite appuntamento di persona, può essere richiesto il pagamento di un contributo fino a 20 euro.
Questo è un aspetto molto importante: si dovrebbe trovare un sistema per il quale il
servizio resti sempre
gratuito per il consumatore a prescindere dall’
Identity Provider al quale ci si rivolge.
Va comunque precisato che il costo di gestione e utilizzo dell’identità digitale è gratuito, pertanto, nessun costo o canone verrà richiesto.
Per chi non ha competenze digitali
La
digitalizzazione dei servizi della PA rischia di lasciare indietro le persone che non possiedono quelle competenze digitali necessarie.
Pertanto, alcuni, come l’INPS, hanno introdotto la funzionalità di
delega dell’identità digitale a una persona fiduciaria. In questo modo l’utente che non sia in grado di utilizzare correttamente i
servizi digitali della PA può delegare una persona di sua fiducia che ne faccia le veci.
La nostra posizione
Il vero nodo della questione, come ha commentato il
Presidente Massimiliano Dona, è che si parla di semplificazione, ma ci sembra che l’obiettivo sia principalmente semplificare la vita alla
Pubblica Amministrazione, facendo risparmiare tempo e risorse, mentre per il consumatore dipende dalla sua alfabetizzazione digitale. Per i nativi digitali lo
Spid o il Cie facilitano l’accesso ai servizi
on line della PA, è una comodità fare tutto da casa con un click, ma non è certo così per gli anziani.
La delega immaginata per i pensionati è un passo avanti, ma temiamo sia insufficiente. Già ieri i figli potevano utilizzare
l’app dello Spid per il genitore dal proprio smartphone. Peccato che dovevano disinstallare l’app e poi reinstallarla, e, immancabilmente, qualcosa si inceppava. Così dovevano chiamare il numero dedicato del gestore, perdendo almeno mezz’ora per uscire dal labirinto kafkiano fatto di password, nome utente, codici di sblocco, email di verifica, codici inviati via sms. Speriamo che la delega risolva almeno questo problema, ma ad oggi non si sa.
Inoltre, siamo sicuri che per il pensionato questa modernizzazione sia un passo avanti? Prima il
cedolino della pensione, il modello Obis/m, la certificazione unica ti arrivavano comodamente a casa via posta tradizionale. Ora devi andare a scaricarteli sul
sito dell’Inps, per farlo devi avere l’identità digitale e poi te lo devi stampare, con i costi ovviamente a carico tuo. Bella semplificazione!
Autore: Lorenzo Cargnelutti
Data: 5 ottobre 2021