Tassa di soggiorno: nel 2019 supererà i 600 milioni
Secondo i calcoli dell’Osservatorio Jfc riportati in una ricerca del Centro Europa Ricerche per Confesercenti, in Italia, nel 2018, il valore della tassa di soggiorno è pari a 538 milioni di euro con un incremento di 75 milioni rispetto al 2017 (+16,2%) quando era pari a 463 milioni.
Nel 2018 sono stati 155 i Comuni che hanno deciso di introdurre l’imposta (+38,4%) e l’importo unitario dell’imposta è stato incrementato da circa il 16% dei comuni interessati con un aumento medio di poco meno del 30%.
Le previsioni del gettito complessivo dell’imposta per il 2019 sono di un ulteriore aumento a 600 milioni di euro, visto che altri 51 Comuni hanno introdotto ex novo l’imposta di soggiorno.
E ancora che vi sono ulteriori 46 Comuni, con imposta già vigente, che hanno già approvato un aumento delle tariffe nel corrente anno.
Secondo Jfc sarebbero 1.128 (stima al 2019) i Comuni che applicano la tassa di soggiorno pari al 14,3% del totale delle amministrazioni comunali e al 19,3% degli enti ad attrattività turistica.
Il gettito dell’imposta presenta un’elevata concentrazione, in particolare nelle città di Roma, Milano, Firenze e Venezia, dove l’entità dei flussi turistici si collega con una maggiore presenza di strutture a 4 e 5 stelle e con l’applicazione di tariffe superiori alla media.
Con circa 130 milioni, Roma è la città che ottiene più risorse da turisti e viaggiatori. Seguono Milano (45,4 milioni), Fi-renze (33,1) e Venezia (31,7).
Quindi i 4 Comuni rappresentano il 40% del gettito complessivo dell’imposta stimato nel 2019.
Il gettito dell’imposta potrebbe trovare ulteriore estensione qualora applicata anche ai soggiorni di turisti in stanze/appartamenti prenotati attraverso le piattaforme di home tourism. In base a stime di Jfc – se si trovasse un accordo governativo con le piattaforme di home tourism – potrebbero arrivare intorno ai 150 milioni di euro.
Per Assoturismo Confesercenti la tassa di soggiorno è particolarmente esosa e la sua incidenza arriva a superare il 10% del costo di pernottamento di una famiglia in vacanza.
La tassa turistica è ormai diffusa in tutta Europa. Fra le capitali europee la più conveniente è Praga con una tassa di soggiorno di soli 0,58 euro a notte, seguita da Lisbona che presenta una tassa minima di 1 euro al giorno, mentre a Vienna occorre pagare il 3,02% del costo totale dell’alloggio, che arriva fino al 5% del costo totale di pernottamento ad Amsterdam, Berlino e nelle principali città tedesche. Non superano i 2,25 euro i costi di soggiorno a Barcellona, che, invece, raggiungono un massimo di 4 euro a notte nelle principali destinazioni balneari spagnole e della Grecia. A Parigi la tassa di soggiorno può invece raggiungere un importo massimo di 4,40 euro.