Tavola delle feste, attenzione agli alimenti contraffatti 

Redazione UNC
23 Dicembre 2024
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Le frodi alimentari non si fermano a Natale, anzi durante le festività aumenta di molto il rischio di trovare alimenti contraffatti sulla nostra tavola. 

Le occasioni di ritrovarsi in famiglia e con gli amici a bere e mangiare piatti della tradizione aumentano durante le festività natalizie e spesso compriamo più di quello ci serve: anche per far fronte alla maggiore richiesta, può capitare che arrivino sul mercato prodotti contraffatti, per approfittare del momento particolare e incrementare i guadagni

A cosa dobbiamo stare attenti? Quali sono le frodi alimentari più frequenti che possiamo incontrare durante i nostri cenoni delle feste? 

Salumi e formaggi contraffatti 

L’industria salumiera e casearia produce una grande quantità di salumi e formaggi con caratteristiche organolettiche e nutrizionali diverse.  

Di particolare pregio sono quelli prodotti nella UE a denominazione di origine protetta (DOP), che vengono prodotti seguendo rigorosi disciplinari di produzione e il loro prezzo è più elevato.  

Una delle frodi più comuni è quella di spacciare, per esempio, un prosciutto crudo comune per uno più pregiato e costoso, oppure una mozzarella fatta con latte di mucca per mozzarella di bufala.

Il consumatore potrebbe non sapere che il costo dei salumi e dei formaggi dipende dalla qualità e dalla sicurezza delle materie prime e dal processo di produzione e quindi potrebbe non capire immediatamente che un salume o un formaggio molto economico non è realmente quello che sembra. 

Per fare, per esempio, il Parmigiano Reggiano o un Grana Padano, due noti prodotti italiani, bisogna utilizzare latte di qualità e la maturazione può durare anche oltre due anni e lo stesso vale per i salumi tipici.   

Attenzione al finto panettone 

Il panettone e il pandoro sono tra gli alimenti più consumati durante le grandi tavolate natalizie, ma forse non tutti sanno che esistono delle leggi che regolamentano le ricette di questi dolci della tradizione. I prodotti che non le rispettano devono chiamarsi in un altro modo. 

La produzione è regolamentata dal decreto ministeriale del 22/7/2005. Le norme stabiliscono gli ingredienti che possono essere utilizzati e che devono essere riportati nelle etichette. E questo non vale solo per pandoro e panettone che troviamo al supermercato, ma anche per quelli artigianali: per il consumatore deve essere sempre disponibile la composizione.  

Tra i più diffusi dolci delle feste ci sono quelli a base di frutta secca. Praticamente ogni località italiana ha la sua specialità dolciaria. In alcuni casi c’è stata una industrializzazione (è il caso, per esempio, del panforte), ma più frequentemente la produzione è rimasta artigianale. Anche in questi casi è importante disporre di una etichetta o quanto meno delle informazioni nutrizionali e sulla composizione

Una pratica pericolosa è la mancata indicazione della eventuale presenza di allergeni, che può aversi soprattutto nelle produzioni artigianali e che potrebbe avere serie conseguenze per alcune persone. 

La frutta secca 

Noci, mandorle, nocciole, fichi secchi, pistacchi, datteri, ecc. sono molto richiesti per i dopo cena natalizi.

Gran parte di questi alimenti sono di importazione anche extra UE, e può capitare che lungo la loro filiera produttiva avvengano delle contraffazioni, o che la loro conservazione avvenga in modo non idoneo e che si sviluppino delle muffe. Si tratta di prodotti potenzialmente pericolosi e la loro commercializzazione rappresenta un grave  rischio per la salute.  

Vini e spumanti, attenti al brindisi di Capodanno 

Le feste natalizie sono fatte di lunghi pranzi, cene e, soprattutto, brindisi per augurarsi buone feste e buon anno nuovo.  

Una delle frodi più frequenti riguardo vini e spumanti è quella di spacciare un vino comune per vino tipico.

Le manipolazioni improprie nella vinificazione, che violano deliberatamente le legislazioni sul vino, hanno l’obiettivo di migliorare un vino di bassa qualità con additivi proibiti, diluendo vino di alta qualità con vino sfuso a basso costo o semplicemente con acqua o di commercializzare i vini con nomi o annate prestigiose attraverso una falsa etichettatura.

Una svolta nella lotta alla contraffazione del vino in Europa e in Italia è iniziata con la definizione dei prodotti con denominazioni di origine controllata.  

Come sono classificati i vini in Italia? 

  • Vino da tavola, senza indicazione geografica, prodotto anche con uve di zone diverse. In etichetta non è possibile indicare i vitigni né l’annata 
  • Vino IGT, Indicazione Geografica Tipica. Caratterizzato dall’indicazione geografica dell’area produttiva, ottenuto da uve raccolte nella zona menzionata per almeno l’85% 
  • Vino DOC, Denominazione di Origine Controllata. Prodotto in Vigneti iscritti all’albo di una zona ben definita e con una produzione, quindi, più limitata, deve essere sottoposto ad un’analisi chimico-fisica e ad un esame organolettico esperto dalle Camere di Commercio prima di essere messo sul mercato 
  • Vino DOCG, Denominazione di Origine Controllata e Garantita. Vino di qualità superiore che è stato almeno per 5 anni consecutivi DOC, viene sottoposto ad un’analisi chimico-fisica e ad una degustazione prima dell’imbottigliamento. Le bottiglie si distinguono da fascette numerate, prodotte dal Poligrafico dello Stato, che le sigillano 

Se si trova in commercio un vino denominato come DOCG senza la fascetta si tratta di una frode.

Per i vini con le bollicine (spumante, prosecco, champagne, lambrusco, ecc.) l’effervescenza è dovuta alla fermentazione naturale. La contraffazione più importante si mette in atto aggiungendo anidride carbonica a un vino comune trasformandolo in spumante.

Ovviamente i vini gassati artificialmente hanno un valore economico molto modesto

Come possiamo evitare le frodi? 

Durante le festività natalizie le possibilità di contraffazione aumentano dobbiamo stare molto più attenti, quindi rivolgiamoci a canali di vendita legali (mercati, negozi, grande distribuzione), che rilasciano delle garanzie e rispondono della qualità e sicurezza di quello che vendono. 

Diffidiamo sempre dai venditori improvvisati

L’impegno di UNC contro le frodi alimentari  

Noi di UNC siamo partner del progetto europeo WATSON, che vuole rendere più sostenibile il sistema alimentare dell’UE aumentando la sicurezza alimentare e riducendo le frodi in diversi settori.   

Noi di UNC siamo partner del progetto europeo WATSON, che vuole rendere più sostenibile il sistema alimentare dell’UE aumentando la sicurezza alimentare e riducendo le frodi in diversi settori.   

Watson studia sistemi innovativi in grado di migliorare la trasparenza delle filiere alimentari e dotare le Autorità di controllo per la sicurezza alimentare di dati, strumenti e nuove conoscenze e sta testando dei dispositivi portatili a basso costo, in grado di rilevare se il prodotto ha subito dei processi di contraffazione o alterazione. 

Scopri di più sul Progetto Watson.   

Articolo realizzato nell’ambito del Progetto Watson – Horizon 101084265- CL6-2022-farm2fork.

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