“Abbiamo ricevuto il suo curriculum”, ma è una truffa. Come difendersi?

Marcella Mastrobuono
24 Marzo 2025
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Migliaia di italiani raggiunti, anche più volte, da telefonate in cui una voce registrata annuncia di aver ricevuto il curriculum e invita il malcapitato a continuare la conversazione su WhatsApp. Ma che cos’è la truffa del curriculum

Se è facile da riconoscere per chi non sta cercando un lavoro (e sa di non aver inviato nessun curriculum), la truffa è molto insidiosa per chi è in cerca di lavoro ed attende con speranza la chiamata di un’azienda. È proprio su queste emozioni che i truffatori fanno leva, come spiega anche il presidente di UNC Massimiliano Dona su Instagram.

La truffa del curriculum 

“Salve, abbiamo ricevuto il tuo curriculum”. La truffa inizia così, con una telefonata in cui una voce registrata ci annuncia di essere stati selezionati per la posizione alla quale ci eravamo candidati. 

Chi non sta cercando attivamente un lavoro probabilmente riattacca dopo aver capito che si tratta di un tentativo di raggiro (visto che non ha inviato il curriculum a nessuno), ma se continuiamo ad ascoltare, la voce ci propone di salvare il numero tra i nostri contatti e continuare la conversazione su WhatsApp

È lì che i truffatori, spacciandosi per l’azienda reclutatrice, ci chiedono dati personali o ci propongono di iniziare una collaborazione per semplici attività online. A molti, inoltre, viene promesso di guadagnare velocemente investendo in piattaforme di trading online

Cosa rischiamo? Oltre ai risparmi, anche i dati sensibili che si forniscono in questi finti processi di selezione. Spesso, infatti, quando la proposta di lavoro o l’offerta di un colloquio si spostano su WhatsApp, si chiede alla vittima di cliccare su un link e compilare un modulo. 

Come si fa a cadere in trappola? Oltre alle emozioni coinvolte, perché si approfitta della situazione di disagio e preoccupazione di chi è in cerca di un’occupazione, le vittime sono ingannate dal numero da cui arriva la chiamata. 

Al contrario di numeri facilmente riconoscibili come spam come quelli stranieri, queste chiamate arrivano da numeri con il prefisso italiano +39.  

Che succede a chi accetta di investire online? 

I truffatori che promettono di diventare ricchi in poco tempo e senza fatica propongono investimenti semplici e fanno credere alle vittime che giocheranno in borsa con il supporto di abili consulenti finanziari o utilizzando un’app.  

Mostrano estratti conto fasulli per provare gli alti rendimenti e a chi chiede di ritirare il denaro che ha guadagnato si versano realmente gli importi richiesti. Solo che sono i soldi di altri malcapitati caduti nella trappola.  

Le vittime, ormai rassicurate, investono ancora di più. Il meccanismo funziona fino a quando non si chiede il rimborso degli investimenti o non si versano tanti soldi: a quel punto il sito chiude e i truffatori spariscono.  

La stessa cosa accade a chi accetta di fare lavoretti online, come commentare o mettere like ai post suggeriti dai truffatori (la truffa del “mi piace”). Dopo aver ricevuto i primi, piccoli, guadagni, le vittime sono rassicurate e cominciano ad investire sempre più soldi, finché più nessuno risponde alle richieste di rimborso. 

Come difendersi? 

  • Diffidare da chi offre di guadagnare senza fare nulla 
  • Verificare l’affidabilità delle società e dei promotori finanziari sul sito della Consob, la Commissione Nazionale per le Società e la Borsa o sugli elenchi della Banca d’Italia  
  • Se si è vittime di una truffa contattare immediatamente la Polizia Postale o la Guardia di Finanza

Come difendersi dalla truffa del curriculum? 

Per chi è in cerca di lavoro e aspetta una chiamata da un’azienda, potrebbe essere difficile capire subito che si tratta di un raggiro, nel momento in cui gli dicono di aver ricevuto il suo curriculum. 

Vediamo alcuni modi per difenderci, se siamo in dubbio o se abbiamo ricevuto una telefonata sospetta: 

  • Non condividiamo mai informazioni personali via WhatsApp, soprattutto dati finanziari o sensibili 
  • Non clicchiamo su link inviati su WhatsApp o via sms da numeri non conosciuti o verificati 
  • Se nella telefonata è stata menzionata un’azienda o un’agenzia del lavoro, contattiamole direttamente cercando i numeri ufficiali  
  • Non seguiamo le indicazioni ricevute dalla voce registrata o su WhatsApp, le aziende usano canali diversi per reclutare i candidati 

Altre truffe ai danni di chi cerca lavoro 

Non solo la truffa del curriculum, chi cerca lavoro deve avere gli occhi bene aperti. Può capitare che il lavoro sia ben diverso da quanto prospettato, in termini di mansioni e stipendio, così come sono sempre più frequenti i casi di falsi recruiter su Linkedin, social privilegiato per la ricerca di lavoro. 

Tantissimi account fasulli si fingono reclutatori di aziende molto conosciute e offrono, generalmente, lavoro da remoto. Chi si candida ai loro annunci si ritrova a dover cliccare su un link per accedere ai dettagli dell’offerta di lavoro, ma arriva su una pagina in cui gli si chiede di scaricare qualcosa o fornire dati personali. I falsi recruiter raccolgono così e-mail e numeri di telefono che rivendono a terzi oppure usano per rubare l’identità della vittima.  

Ma l’obiettivo può essere anche estorcere denaro. Dopo aver fatto credere alla vittima di aver superato la selezione, le fanno anticipare dei costi legati all’assunzione, come controlli anagrafici e di casellario giudiziale o per la formazione e le attrezzature. Naturalmente quei soldi non verranno mai resi come promesso e quel lavoro non esiste.  

Come ci si può difendere? 

  • Dovremmo sempre diffidare di chi chiede soldi per lavorare 
  • Leggere tutto quello che si firma e chiedere sempre una copia scritta 
  • Controllare se ci sono recensioni online o verificare se quell’azienda è iscritta alla Camera di Commercio
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