- Telefonino. No al cellulare che squilla di continuo. Escludete la suoneria, non siete più in ufficio: non dovete rispondere più velocemente della luce al vostro capo. Non c’è bisogno di urlare, poi, per farsi sentire: le interurbane rispetto al secolo scorso hanno fatto qualche piccolo progresso. Insomma, non gridate, al vicino di ombrellone, che magari sta cercando di fare un meritato riposino, non interessano i fatti vostri. Inoltre, almeno in vacanza, dovreste piantarla di mandare sms (togliete anche i toni della tastiera) e parlare al telefono 24 ore su 24, altrimenti tanto valeva starsene a casa. Al mare potete parlare con persone in carne ed ossa e fare migliaia di cose più divertenti e originali. Godetevi le vacanze.
- Rumori molesti. Oltre al telefonino, ci sono altri rumori molesti. Urlare al figlio distante 10 km di uscire dall’acqua, non è opportuno. Invece di rimproverarlo a distanza, gridando “Vieni qui!”, “Allora! Mi devo alzare!”, forse è meglio se vi alzate ed andate direttamente a parlargli, almeno non disturberete l’intera popolazione. Le discussioni con figli e coniuge andrebbero fatte in famiglia. Con i vicini di ombrellone fate pure conversazione, a bassa voce, ma non esagerate. Le chiacchiere si fanno in due, non sono un monologo. Volete ascoltare la radio? Fatelo con la cuffia.
- Spazio vitale. No alle invasioni dello spazio altrui. Non potete allestire un accampamento. Non invadete l’ombrellone del vicino impadronendovi del suo posto, non occupate i corridoi tra le fila d’ombrelloni con la sdraio o i sandali. Ricordate che va consentito il libero accesso e transito per il raggiungimento della battigia. Chi deve arrivare al mare non deve fare un percorso ad ostacoli per evitare le vostre suppellettili.
- Schizzi e spruzzi. Mentre da ore stanno cercando di adattarsi gradatamente alla temperatura dell’acqua gelata, non apprezzano che arriviate come un treno, tuffandovi vicino a loro e schizzandoli tutti.
- Giochi. La spiaggia non è un campo di calcio. Insomma, si può anche giocare, ma con moderazione, limitando lo spazio occupato e nel rispetto degli altri. I vicini non sono contenti di prendersi le vostre pallonate, vagonate di sabbia, o di sentire i vostri schiamazzi per un rigore non assegnato. Non potete organizzare i campionati del mondo di calcio. Stesso discorso per gli altri giochi, dal beach volley al frisbee. Non potete invadere la battigia giocando a racchettoni, impedendo agli altri di passare. Va bene fare il classico castello, ma c’è un limite a tutto. Se il bambino vuol fare la pista per le biglie non può occupare mezza spiaggia costringendo gli altri bagnanti a salti mortali per non rovinare la pista. Si alle gallerie, ma no a buche pericolose.
- Spiagge eco-friendly. Sono sempre di più le spiagge che hanno detto no alla plastica e alle sigarette. In ogni caso, ricordate che spiagge e mare non sono pattumiere. Via la plastica, dalle cannucce ai bicchieri, no alle cicche di sigarette o alla carta del gelato sulla sabbia o peggio ancora in mare. I resti del pranzo non sono graditi tra le dune e non sono cibo per i pesci. Cercate gli appositi cestini e se non ci sono protestate con il titolare dello stabilimento o, per le spiagge libere, con il Comune (ma nel frattempo mettete i rifiuti in un sacchettino e portateli via). Anche laddove è permesso legalmente fumare, sarebbe educato chiedere ai vostri vicini se fumano e se date fastidio.
- Doccia. Non usate la doccia in spiaggia come se fosse quella di casa vostra, creando code chilometriche. La doccia al mare dovrebbe servire a sciacquarsi e a rinfrescarsi, non a lavarsi. No, quindi, a bagno schiuma e shampoo.
- Sport acquatici. Non siate spericolati e rispettate le regole di sicurezza in materia.
- Ambulanti. La merce che vendono non si può dire di qualità, spesso è contraffatta e si sa che sono venditori abusivi. Ma al di là degli “sconsigli” per gli acquisti, se sono insistenti meglio dire un fermo e gentile “No grazie”, piuttosto che inscenare una discussione. Non contestate il prezzo aprendo un’asta al ribasso che dura ore, per poi magari non acquistare nulla.
- A tavola. Sarebbero da evitare i banchetti anni ’50 con lasagne sulla spiaggia come se fossimo al ristorante.
- Cane. Laddove è permesso portarlo in spiaggia, ricordatevi di tenerlo sempre vicino a voi, al guinzaglio. Non lasciate che seppellisca zoccoli, lecchi chiunque si avvicini o sollevi valanghe di sabbia. Raccogliete con sacchetto e paletta le deiezioni e prestate particolare cautela in presenza di bambini o di altri cani.
- Sabbia. Anche laddove non è esplicitamente vietato, non asportate sabbia dal litorale come se fosse un souvenir da riportare a casa. Quando ripiegate il vostro asciugamano, prima di scuoterlo per far cadere la sabbia, allontanatevi dagli altri e verificate la direzione del vento. Inoltre non c’è bisogno di alzare le braccia al cielo per farlo.
- Privacy. Se proprio non potete fare a meno di postare i vostri selfie sui social, ricordate che non è detto che i vostri vicini di ombrellone vogliano essere inquadrati sullo sfondo e apparire on line sul vostro account, facendo sapere dove e con chi sono in vacanza. Ricordate che postando che siete in vacanza renderete felici i ladri, ben lieti di sapere che la vostra casa è vuota e disponibile. Evitate, quindi, di far sapere sui social informazioni troppo personali, come l’indirizzo o la foto di dove abitate.
- Non usate la roba d’altri. Arrivate tardi in spiaggia e trovate la vostra sdraio occupata? Non è il massimo…
- Cartelli esposti. Leggete le avvertenze ed i cartelli esposti. Rispettate i divieti. Violare le ordinanze dei Comuni può costare molto caro. Inoltre, i divieti di balneazione sono posti a tutela dei bagnanti. Sulla cartellonistica si trovano informazioni utili ed importanti.
Autore: Mauro Antonelli Data: 6 agosto 2019