Cyberbullismo, adescamento da parte di pedofili e sextortion, l’estorsione sessuale dopo lo scambio di immagini esplicite, che oggi vede l’età delle vittime scendere pericolosamente anche a nove anni. Siamo veramente consapevoli dei pericoli che i bambini corrono online, quando li lasciamo per ore da soli davanti allo schermo?
Il webinar di UNC con Barbara Strappato
Abbiamo chiesto questo e tante altre cose a Barbara Strappato, vicedirettore della Polizia Postale e per la Sicurezza Cibernetica, nel webinar realizzato da Unione Nazionale Consumatori nell’ambito del progetto Rigenerazioni, finanziato dal MIMIT, in cui parliamo di transizione digitale, consumi sostenibili, economia circolare e transizione energetica.
I pericoli nascosti online
Ma qual è il “luogo” dove i bambini sono più in pericolo?
“Il pericolo si nasconde in ogni piattaforma che utilizzano, perché è vero che i giovanissimi sono molto bravi con i dispositivi tecnologici, ma non hanno la maturità per rendersi conto dei rischi che corrono” spiega Barbara Strappato “Ma certamente sui social e nelle chat dei videogiochi”.
Il lavoro della Polizia Postale
La Polizia Postale fa un lavoro importantissimo di tutela dei minori sul web, parlando con bambini e ragazzi nelle scuole e con i genitori nelle aziende, e infiltrandosi sotto copertura nei siti di pedofili, facendoli bloccare in modo che nessun utente italiano vi possa accedere, nel caso in cui abbiano base all’estero e non possano essere perseguiti. Solo nel 2023 sono finiti in black list ben 2.739 siti: “Sono attività lunghe e complicate, ma li prendiamo tutti, uno a uno” dice Barbara Strappato.
I consigli della Polizia Postale per i genitori
“Oggi non consigliamo più di non dare il cellulare ai bambini, perché ormai è il regalo che gli viene fatto più spesso alla prima comunione” dice Strappato “ma almeno restiamo fermi su un punto: no ai social prima dei 14 anni, non è opportuno e in Italia neanche legale. Noi adulti abbiamo il dovere di proteggere i bambini, non lasciamoli mai da soli sui social, ma spieghiamo loro anche perché, quali sono i pericoli. E non condividiamo mai le foto dei nostri bambini, anche foto normalissime finiscono nei giri di pedofili, dopo essere state modificate con l‘intelligenza artificiale. Tutto ciò che pubblichiamo smette di essere solo nostro”.
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Realizzato nell’ambito del Progetto RiGenerAzioni Finanziato dal MIMIT D.M. 6/5/2022 art. 5