Reclamo N° 71451

Vincenzino
13 Novembre 2017
Il 21/12/1978 mia madre, proprietaria di tre monolocali a Roma, fa con ACEA un contratto per la fornitura di acqua potabile con una bocca tarata per tre appartamenti. In data 01/08/1983 mia madre muore e mio fratello ed io non sappiamo dell'esistenza del contratto con ACEA pewrché le bollette arrivano all'indirizzo della fornitura ed un inquilino le paga, mentre non paga più il canone di locazione e noi non gli rinnoviamo il contratto di locazione. Diventa un abusivo. Il 31/10/2000 vendiamo l'intera proprietà (casa e giardino circostante). A Giugno 2016 l'abusivo mi manda la bolletta dell'ACEA di €866,03 da pagare entro il 28/04/2016, da cui si scopre che risulta inevasa la precedente di €933,78 ed io provo a disdire il contratto con ACEA tramite raccomandata A.R. Nel 2017 telefono ad ACEA e mi dicono che la mia domanda mancava di alcuni documenti ed era rimasta inevasa e che avevano provato a chiudere l'acqua per morosità (€3.896),ma la bocca tarata era irraggiungibile perché l'abusivo aveva messo un cancello e non aveva aperto. L'ACEA per disdire il contratto pretende di raggiungere la bocca tarata ubicata in una proprietà che non è più mia e che neanche il nuovo proprietario, che è un costruttore e vorrebbe costruirci, non può raggiungere. E se poi quella bocca tarata diventasse acqua di cantiere? E io pago!!! Come pensate che possa risolvere il mio problema? Grato per il Vostro aiuto, porgo distinti saluti.
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