Reclamo N° 133914

Stefania
27 Dicembre 2018
Siamo intestatari dell’utenza della casa che abbiamo comprato dal 24/08/2016. Fummo residenti fino al 31/07/2016 presso un'altro appartamento, in forza di un contratto di affitto regolarmente registrato presso l’Agenzia delle Entrate. Revocammo con ufficiale disdetta, registrata sempre presso l’Agenzia delle Entrate, il contratto di locazione per il suddetto appartamento in data 31/07/2016 e quindi, in data 24/08/2016, consegnammo presso gli uffici dell’Acea siti in piazzale Ostiense, formale domanda di disattivazione e distacco dell’utenza del suddetto appartamento, in quanto non più residente nello stesso ( Contestualmente, sempre in data 24/08/2016, chiedemmo e ottennemmo l’attivazione di una nuova utenza presso la nuova e attuale abitazione di proprietà e di residenza. Le pratiche furono possibili poiché furono presentati tutti i documenti necessari e tutti i pagamenti precedenti risultavano saldati. Il 20 giugno 2018, dopo 2 anni, chiedemmo un aumento della potenza a 6 kw sull’utenza attuale. La procedura prevede che si debba riceve l’attivazione entro 5 giorni, tuttavia non avendo avuto alcuna risposta, il 02 luglio 2018 il sig. Legge contattammo la società ACEA tramite il servizio assistenza via chat del portale MyACEA, dove ci venne comunicato che la situazione era in stallo perché c’era un regresso moroso imputabile all’utenza della casa precedene, lasciata nel 2016 Comunicammo all’operatore quanto già esplicitato sopra, e quindi che: - avevamo abitato presso il suddetto appartamento fino al 31/07/2016, - a seguito del rilascio del suddetto appartamento in locazione, ci recammo presso gli sportelli ACEA di P.le Ostiense il giorno 24/08/2016 per richiedere la disattivazione e il distacco dell’utenza e per l’attivazione della nuova utenza - entrambe le pratiche vennero regolarmente eseguite nella stessa data dall’operatore, procedure che non sarebbero state eseguibili in caso di pagamenti in sospeso; - il consumo effettuato a partire dal 31/07/2018 non è quindi imputabile a noi, bensì al nuovo locatore e, quindi, non si ritiene in dovere di pagare. Il citato servizio assistenza telematico non seppe dare spiegazioni, suggerendo di andare direttamente presso gli sportelli ACEA. Nella stessa giornata del 02 luglio 2018 ci recammo alla sede di P.le Ostiense dove, spiegando tutto l’accaduto, ci venne riferito che nel sistema risulta che l’Acea fece nell’agosto 2016 un tentativo di accesso al contatore al fine di effettuare il distacco, tentativo che non andò a buon fine e che, a distanza di ben 2 anni, inspiegabilmente non venne mai ritentato. L’impiegato consigliò al cliente di effettuare domanda di reclamo per la mancata disattivazione e distacco dell’utenza, e richiesta dello storno delle fatture fino a quel momento emesse sull’utenza, per utente subentrato moroso. Consegnammo e fa protocollamo in data 02 luglio 2018 la domanda di reclamo e la richiesta di storno. Il giorno 24 luglio 2018, non avendo avuto fino a quel momento risposte, mio marito si recò allo sportello ACEA di P.le Ostiense, chiedendo lo stato della pratica e risposte in merito alle richieste fatte. L’impiegato rispose che la richiesta era in lavorazione e che l’unica cosa che era possibile fare era un sollecito da terminale, azione che fu richiesta ed eseguita. Solo dopo il nostro secondo sollecito del 24/07/2018, e dopo più di 2 anni dalla prima richiesta, finalmente l’Acea si attivò e il 22 agosto 2018 eseguì l’accesso al contatore e il distacco dell’utenza a nostro nome. Ma sempre ad agosto 2018, contestualmente al distacco e incomprensibilmente, la società Acea accorda il subentro al locatario dell’appartamento in questione che è li dal settembre 2016, con contratto regolarmente registrato presso l’agenzia delle entrate. Pur risultando locatario ufficiale e moroso da più di 2 anni, pur sapendo che il sig. xxxx ha attuato una truffa a carico del sig. xxxx e della società Acea non comunicando il suo subentro e non pagando le bollette dell’elettricità da lui consumata, inspiegabilmente la società Acea, seppur a conoscenza di quanto detto sopra, in quanto l’informazione su comunicata e protocollata dal sig. xxx, attivò una nuova utenza senza chiedere il pagamento del pregresso e trasferì ingiustamente il debito sull’utenza della nostra casa. La sera del 14 novembre 2018 ci accorgemmo che la potenza dell’utenza della nostra casa era stata arbitrariamente abbassata al minimo necessario, senza aver avuto alcuna precedente comunicazione in merito. Il disagio per una famiglia con una bambina di 2 anni fu notevole e la famiglia dovette far fronte alle notevoli difficoltà conseguenti la sera, la notte e per tutto il giorno seguente. La mattina mio marito chiese spiegazioni tramite portale ACEA e gli riferirono che era stata abbassata la potenza perché moroso, sempre per l’utenza della casa lasciata nel 2016. Si recò quindi per la terza volta allo sportello di Piazzale Ostiense dove, per l’ennesima volta illustrò la situazione, per l’ennesima volta venne ripetuta l’esistenza delle fatture inevase, nuovamente spiegò tutta la situazione chiedendo di parlare con qualche responsabile. Dopo un via vai dell’impiegato dallo sportello all’ufficio del responsabile fu proposta una rateizzazione del debito, che ovviamente non fu accettata. Alla fine fu suggerito di scrivere il terzo sollecito al reclamo precedente richiedendo distacco, storno delle fatture e riattivazione della potenza contrattuale per l’utenza di casa, documento che venne scritto e protocollato in data 15 novembre 2018. Infine, in data 04/12/2018 abbiamo ricevuto una bolletta con un addebito per distacco di euro 61,51. Ritendo ingiusto questo addebito, in quanto il distacco (riduzione di potenza) avvenne per un lunghissimo ritardo della stessa Acea che continua a non rispondere a domande e solleciti, l’mio marito chiamò il numero verde. L’operatore rispose di non poter far nulla, poiché la pratica originale risultava in lavorazione e loro non potevano dire nulla finché l’amministrazione non si fosse pronunciata in merito. Fu fatto quindi il quarto sollecito da terminale affinché chi di dovere rispondesse alla domanda più volte protocollata e sollecitata. Visto che - la società Acea è manchevole di aver attuato la richiesta originale di distacco effettuata in data 24 agosto 2016 nei tempi debiti e senza alcuna comunicazione; - la società Acea è rea di aver effettuato dopo ben 2 anni il distacco dell’utenza richiesta e di essersi attivata solo successivamente alla richiesta del giugno 2018 e dopo il sollecito del luglio 2018 effettuati da mio marito; - la società Acea ha attivato una nuova utenza al sig. xxxxxxx senza chiedere il pagamento del debito da lui consumato seppur evidentemente residente nell’abitazione dal 2016, seppur soggetto imputabile di truffa nei confronti nostri e della società Acea, in quanto ha consumato a nome di altri senza pagare le bollette corrispondenti alla società erogatrice per ben 2 anni; - la società Acea ha arbitrariamente spostato il debito dall’utenza sulla nuova casa; - la società Acea, dopo ripetute domande e solleciti, invece di rispondere ci intimorisce, riducendo la potenza senza alcun avvertimento nel novembre 2018; Vorremmo risolvere questa situazione quanto prima, o, se non c'è alternativa, pensiamo ci siano i presupposti per ricorrere alle vie legali verso la società Acea e verso i singoli responsabili delle procedure non effettuate nei tempi debiti, e quindi di richiedere • lo scarico del debito e l’aumento di potenza; • di verificare l’eventuale complicità della società e dei responsabili incaricati del procedimento con il locatore moroso subentrato; • il pagamento delle spese legali; • i danni economici e morali arrecati fino ad ora. Inoltre l’assistito si riserva di non pagare la quota richiesta per le spese di distacco, bensì si premurerà di saldare il totale della bolletta detratta la suddetta cifra di euro 61,51.
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