Reclamo N° 281900

Eva
09 Ottobre 2022
Egregio Avvocati, sono una persona proprietaria di un immobile nella zona del Sisma 2016, ( in un piccolo borgo del Comune di Preci, PG, utilizzata come seconda casa, e per le vacanze di famiglia. Successivamente al sisma i gestori delle utenze, luce-acqua-gas, hanno interrotto l'invio delle fatture dei consumi, che tra l'altro in moltissimi casi, tra cui il mio, non ci sono più stati, perché l'immobile ha l'inagibilità totale EF, che me ne vieta l'accesso e la fruibilità. Visto che gli anni passano, e non si riesce ancora a procedere con la ricostruzione degli immobili, ho provveduto alla disdetta delle utenze di luce e gas, e ad aprile di quest'anno anche dell'utenza dell'acqua. La gestione dell'acqua è competenza del VUS - Valle Umbra Servizi, una società creata da un consorzio di comuni umbri, che si occupa di tutto quello che riguarda il servizio, che qualche anno fa era di competenza dei Comuni stessi. Malgrado io abbia dato disdetta ad aprile 2022, pochi giorni fa, mi è arrivata una fattura in cui mi si richiede, oltre il costo della chiusura, i canoni e gli anticipi dei consumi per gli anni 2020-21-22. Ho fatto loro presente, attraverso il call center, che non ho la disponibilità dell'immobile perché inagibile dal 2016, e l'operatrice del VUS mi ha detto che per evitare il pagamento di queste fatture, avrei dovuto inviare all'Agenzia delle Entrate, e all'Inps (?), entro luglio 2021, una dichiarazione con allegato l'ordinanza sindacale di inagibilità. Di questa procedura, io e tutti gli altri "terremotati" nelle mie stesse condizioni, non abbiamo mai ricevuto notizia da parte del gestore, altrimenti ci saremmo preoccupati di inviare quanto richiesto. La stessa operatrice mi ha detto che la notizia è stata pubblicata sul sito del gestore, ed anche sui giornali locali. Sinceramente non ho avuto modo di "incrociare" questa notizia, perché a Roma, dove vivo, non leggo i giornali umbri e non avevo ragione di consultare il sito VUS. Ormai molti di noi proprietari consideriamo le nostre case come perse, e credevamo che l'ordinanza sindacale fosse stata comunicata al gestore idrico, con i relativi nominativi. Dopo quanto sopra esposto, secondo Lei, il gestore era tenuto o no, a comunicare che bisognava espletare questa modalità per non pagare le fatture? E può questo darci modo di non pagare quanto richiesto perché il servizio è sì attivo, mai un paese disabitato e composto ora di case pericolanti? Grazie per l'attenzione e l'eventuale risposta. Cordialmente. Eva Cesqui. Roma
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