Orfeo
04 Marzo 2019
Buongiorno, in data 18.01.19 ritiravo la mia auto da un meccanico, dopo che questi aveva effettuato un tagliando periodico, consistito nella sostituzione di olio e filtri. Subito dopo il tagliando l'auto marciava male, si accendeva la spia diagnosi motore, consumava moltissimo, emetteva fumo scuro e nel box persisteva odore di benzina. La riportavo subito dal suddetto meccanico, che diceva che non era successo niente, che l'accensione della spia era un falso allarme e che quindi aveva disabilitato l'accensione della spia. Il problema però si rispresentava subito, la spia si accendeva di nuovo, etc. Quindi scrivevo un'email allo stesso meccanico ma questi non mi rispondeva. Contattavo allora il venditore che mi invitava a riportare l'auto dal suddetto meccanico. Ma anche stavolta il suddetto meccanico non riscontrava nulla. Quindi il venditore m indirizzava ad un'officina di sua fiducia, dove diagnosticavano che, a causa di un errore commesso in sede di tagliando, il livello dell'olio era stato lasciato troppo alto e che quindi si doveva procedere a sostituzione di candele e sonda Lambda, in quanto sporcate irrimediabilmente dall'olio in eccesso. Fortunatamente non ci sono stati altri maggiori danni, visto che avevo evitato di utilizzare l'auto nel periodo successivo al tagliando. Quindi in data 23.02.19 scrivevo al meccanico del tagliando, chiedendogli il risarcimento del danno ed inoltrandogli la fattura della sostituzione di candele e sonda Lambda (450 euro IVA compresa), in cui c'è scritto chiaramente che il danno è stato dovuto ad un eccesso di olio nel motore (7/800 grammi di olio in eccesso). Gli dicevo anche che potevo accettare un pagamento in 25 rate da 18 euro. Ma anche stavolta il meccanico non mi ha risposto e quindi gli ho scritto nuovamente in data 03.03.19, ma non ha risposto neppure a quest'ultimo sollecito. Come si può procedere per ottenere il risarcimento del danno subito?
