Reclamo N° 234238

Giovanni
03 Maggio 2021
Buongiorno. Nell'anno 2018 mia moglie ha acquistato una Fiat Panda c/o il rivenditore Fiat "Sara 3 srl" di Benevento. Il pagamento doveva essere effettuato parzialmente in contante e con bonifico bancario; la parte rimanente doveva essere saldata tramite finanziamento FCA Bank. L'importo pattuito era di complessivi € 9.200,00, di cui € 2.200,00 pagati prima della consegna della vettura + € 7.000,00 da finanziare. Tutti i documenti in ns. possesso relativi alla concessionaria indicano il costo complessivo dell'autovettura di € 9.200,00. Da tenere presente che mia moglie, all'atto della consegna della vettura, ha firmato, in buona fede e senza leggere integralmente la documentazione, un contratto di finanziamento per € 7.500,00, credendo che la somma di € 500,00 addebitata in più rispetto al prezzo pattuito per la vettura fosse relativa a spese per il finanziamento stesso. Di questa difformità ce ne siamo accorti soltanto all'inizio del corrente anno, quando mia moglie mi ha chiesto quando scadesse il finanziamento ed a seguito di controllo da parte mia di tutta la documentazione. Abbiamo inoltrato subito richiesta di chiarimento sia alla concessionaria che alla società erogatrice del finanziamento. Nonostante ns. varie richieste, la fattura di vendita non ci è stata mai inviata, se non alla fine di marzo del corrente anno, tramite e-mail. La fattura riportava il costo della vettura in € 9.700,00, anziché in € 9.200,00, come concordato. Appena venuti in possesso della fattura abbiamo contestato alla concessionaria l'errato importo addebitato. La concessionaria ci ha risposto, dopo diverso tempo, che la somma di € 500,00 addebitata in più era inerente una polizza furto/incendio (da noi mai richiesta e che, secondo il venditore, era compresa nel prezzo finale (tra l'altro, la polizza che ci è stata consegnata riportava un costo di € 124,42 e NON € 500,00). Abbiamo chiesto, anche tramite ns. avvocato di fiducia, la restituzione della somma di € 500,00 erroneamente addebitataci maggiorata di interessi già corrisposti e da corrispondere, oltre le spese legali. Per tutta risposta la concessionaria ci ha proposto, a suo dire, “a solo titolo transattivo, e per conservare i rapporti con la clientela la possibilità di usufruire di un tagliando presso la propria officina, da ritenersi gratuito sino a concorrenza della somma di euro 200,00”. Ci riteniamo ingannati e truffati, visto che tutta la documentazione in ns. possesso (esclusa la fattura di vendita, datata 08/06/2018 ma pervenutaci soltanto il 22/03/2021 tramite e-mail) riporta sempre la somma di € 9.200,00 quale costo complessivo della vettura, NON € 9.700,00. Saremmo grati se ci poteste aiutare. Cordiali saluti.
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