Ercole
30 Giugno 2020
Nel mese di gennaio 2020 ho ordinato una “Hyundai i10” presso il concessionario Autocoreana di Roma via Silicella versando un anticipo di 400 euro.
La consegna era prevista per la fine di febbraio.
L'auto non mi è stata consegnata per quella data e una volta chiusi i concessionari a seguito della pandemia ho chiesto la disdetta del contratto per due motivi:
1. mia moglie a seguito degli eventi è stata messa in cassa integrazione (con concreto rischio di rimanere senza lavoro) e quindi la spesa per quell’auto non era più sostenibile;
2. riaperte le attività non avremmo potuto attendere la consegna in tempi più o meno lunghi poiché altrimenti avremmo dovuto utilizzare mezzi pubblici o altro per spostarci aumentando i rischi di contagio.
Il 7 aprile dopo svariati tentativi di contattarli andati a vuoto, sono riuscito ad ottenere i contatti e ho inviato una mail di disdetta e restituzione dell'anticipo versato invocando le cause di forza maggiore.
Il 18 maggio dopo innumerevoli altri tentativi di sapere se l’iter per la disdetta era andata a buon fine, mi veniva richiesta dal concessionario una disdetta via PEC.
Finalmente, inviata anche questa, il 20 maggio ho ricevuto una comunicazione dalla Santander di nulla a pretendere poiché la richiesta di finanziamento non era perfezionata.
In quella circostanza (e il successivo 23 Maggio con ulteriore e-mail) ho chiesto ancora la restituzione dell'anticipo.
Ho quindi contattato la Hyundai Italia chiedendo quantomeno un riscontro e una loro operatrice mi ha riferito che avrebbe sollecitato una risposta chiedendomi cos'era previsto dal contratto (se non lo sanno loro!) ma io ho in mano solo un foglio A4 con i dati del veicolo, il prezzo e le modalità di pagamento.
Da allora non ho più avuto risposte.
Mi sento preso in giro dal loro comportamento perché da gennaio in poi ho solo riscontrato mancanza di serietà e menefreghismo.
