Reclamo N° 228292

Buongiorno, all’interno della società per cui lavoro ho scelto una Audi A4 come vettura aziendale che abbiamo preso come noleggio a lungo termine da ARVAL. Nel febbraio 2020 Gattefossé ha quindi siglato un contratto di leasing con ARVAL. L’auto è stata consegnata a Novembre 2020 ed è un fringe benefit a mio favore. Dal mese successivo mi sono accorto di una trattenuta molto più alta sulla busta paga. Dopo una rapida investigazione ho scoperto che la vettura non ricadeva nella categoria di emissione che garantisce il 30% di aliquota sul fringe, bensì cadeva nella aliquota 50%. Ho verificato i documenti firmati con ARVAL, e le emissioni di CO2 erano entro il limite stabilito dalla normativa fiscale (148 g/km). Anche i documenti della configurazione dell’auto fatti sul portale Audi davano in intestazione dei valori nella normativa (155 g/km (Euro 6d-TEMP-EVAP-ISC)). Il valore di salto di classe fiscale è di 160 g/km Tuttavia, si sono verificate alcune circostanze: - Il metodo di misurazione CO2 è cambiato nel corso del 2020. Va però detto che il Governo ha previsto una fase transitoria dove possono valere i valori con la vecchia misurazione. - Il costruttore ha rilasciato valori diversi per lo stesso modello, a seconda che si consultassero siti/documenti diversi. E intendo diversi anche a partire dallo stesso metodo di misurazione. Ad ogni modo nessuno dei valori forniti si riferiva al valore ufficiale in essere desumibile solo a posteriori dal libretto di circolazione (166 g/km) Il noleggiatore si ritiene incolpevole, anche se abbiamo documenti originali ARVAL con valori inesatti, poiché ci sono clausole vessatorie che scaricano la loro responsabilità in caso di dati non corrispondenti al vero. Come si può procedere per ottenere un risarcimento del danno? Infatti si parla di un aggravio di fringe benefit superiore di circa 2200 €/anno rispetto a quello che avrebbe dovuto essere per 4 anni. Il danno diretto è quindi di circa 900€/anno per 4 anni. Grazie Buona giornata Marco Castiglioni