Reclamo N° 223194

Damiano
23 Gennaio 2021
Sono un ragazzo di 24 anni, studente universitario (oramai ancora per poco). A giugno di quest'anno inizio a fare i progetti per tirocinio/tesi e riconosco il fatto che sia necessario per me possedere un'auto. Decido di optare per la soluzione del noleggio a lungo termine (più economica e sostenibile per uno studente con dei risparmi da parte) e, dal momento che sono particolarmente attento all'ambiente, decido di virare verso il mercato dell'ibrido (plug-in per l'esattezza). L'auto che secondo me possiede il miglior rapporto qualità prezzo è la Ford Kuga PHEV e pertanto sottoscrivo (in realtà lo sottoscrive mio padre al mio posto) un contratto con Arval nei primi di giugno 2020 per una Kuga in "imminente pronta consegna" versando alla suddetta azienda un anticipo di €4000. Arval mi comunica che per la prima metà di agosto 2020 avrei ricevuto l'auto (senza specificare una data precisa). Tutto secondo i piani dato che a settembre/ottobre/novembre sarei dovuto partire per la mia esperienza di tirocinio (da Reggio Calabria a Roma). Fino al 13 di Agosto 2020 non ricevo alcuna notizia relativa alla consegna del mezzo; nel frattempo sono uscite le prime notizie riguardo un problema alle batterie dei veicoli in questione con una campagna di richiamo associata. Non comunicano niente nemmeno riguardo questa problematica. Contatto il venditore con cui avevo stipulato il contratto poiché non mi sono stati assegnati altri contatti relativi al settore di consegna e di assistenza al cliente. Non sa dirmi nulla, nè sullo stato dell'ordine nè tantomeno sulla campagna di richiamo. Numerose sono le chiamate in quei giorni e si prolungano fino alla fine del mese (oltre i termini previsti inizialmente) ma il venditore continua a dire che chiederà rimandando ad ogni chiamata senza ulteriori informazioni e, anzi, trattandomi in maniera pessima (minacciandomi che mi avrebbe denunciato per stalking, chiudendomi una chiamata mentre parlavo, etc.). Mi rassicura comunque che, dal momento che nessuno era stato avvisato, l'auto molto probabilmente non era rientrata nella campagna di richiamo e avrebbero consegnato la vettura a inizio settembre (quasi un mese di ritardo). Non fidandomi di chi mi aveva fatto aspettare senza darmi alcuna motivazione, utilizzo la tecnologia disponibile: dal numero di targa (noto solo dopo i miei solleciti) risalgo al numero di telaio e tramite quello verifico lo stato dei richiami e verifico che la vettura assegnatami faceva parte della campagna di richiamo. Arval mi stava per consegnare un'auto soggetta a richiamo con rischio di incendio senza dirmi assolutamente nulla né informarmi sugli eventuali rischi (auto di cui, tra l'altro, non sono io il proprietario e per la quale avrei dovuto pagare i danni per un potenziale l'incendio). Lo faccio presente ad Arval la quale, inizialmente, dubita che io sia davvero in possesso di queste informazioni e, solo dopo aver fatto un controllo, rimandano la consegna senza fornire alcun termine. Iniziamo (io e mio padre) a "ribellarci" con reclami e procedure di assitenza al cliente fino a quando lui decide di inviare una PEC per chiedere la risoluzione del contratto con restituzione dell'anticipo. Passa un mese ed Arval non risponde. A fine ottobre, obbligato a fare il tirocinio a distanza, decidiamo di chiedere l'aiuto di un avvocato che scrive immediatamente ad Arval tramite lo stesso indirizzo PEC. Dopo un paio di giorni i consulenti arval propongono una soluzione di una "vettura sostitutiva" (non si sa quale) ovviamente non plug-in come avevo richiesto promettendomi un rimborso carburante a consegna avvenuta (senza ancora specificare alcuna data). Questa proposta non è in linea con il servizio richiesto da noi ad Arval ed inoltre non è presente alcuna scusa per i ritardi (in quanto l'auto e il rimborso carburante erano stanziati da Ford) e pertanto rifiutiamo chiedendo nuovamente la restituzione dell'importo già versato e di un danno da corrispondere pecunariamente con la chiusura del contratto entro 15 giorni. Arval, nuovamente, non risponde. L'avvocato chiede una mediazione e la seconda settimana di gennaio parliamo con un loro rappresentante ed un loro legale. Loro si mostrano confidenti dicendo che la causa del ritardo non era imputabile a loro nonostante io abbia stipulato un contratto con Arval e non con Ford Italia. Si difendono con il loro contratto che io (mio padre) ha firmato a distanza non curanti del fatto che, comunque, non hanno nemmeno avvisato del ritardo (nonostante il loro contratto lo preveda). Chiediamo nuovamente la restituzione dell'anticipo e €1500 di danni causati dal fatto che sono rimasto senza veicolo per quasi 6 mesi. Ci dicono che ci contatteranno entro una settimana (entro il 18 gennaio 2021) per provare ad evadere questa richiesta. Scrivo a voi in data 23 gennaio e non è arrivata nessuna notizia da Arval che, nuovamente, non si cura completamente di un cliente dal quale preso i soldi dell'anticipo senza fornire alcun tipo di servizio. Nel frattempo l'azienda con la quale svolgo il tirocinio mostra interesse nei miei confronti (vorrebbero un colloquio) e un'altra azienda di Torino mi contatta per lo stesso motivo (possibilità lavorative). In tutti questi mesi, da Ottobre fino al giorno in cui scrivo, mi sono adoperato per cercare una soluzione fin quando giungo ad un'auto in pronta consegna Volvo che, purtroppo si appoggia ad Arval. Questa volta interagisco direttamente con il venditore della concessionaria che possiede l'auto che mi rassicura che verrà consegnata in un mese (tra l'altro questa proposta è anticipo zero quindi sono più tranquillo). Decido di firmare questo contratto (lo deve firmare nuovamente mio padre per motivi legati alle garanzie economiche nonostante sia io a pagarla) perchè ho la necessità di avere un mezzo con cui muovermi liberamente. Fanno lo studio di solvibilità e mi dicono che la proposta è stata rifiutata in quanto risulta che ho già un contratto con Arval. Sotto consiglio del venditore decido quindi di richiedere un nuovo studio di solvibilità con i dati di mia madre per la stessa proposta. Dopo un paio di giorni mi comunicano che la proposta è stata accettata ma solo con anticipo di €3660. Ovviamente rifiuto la contro-proposta perchè non voglio rischiare di continuare, a pagamento, a NON avere una macchina (per non avere una macchina non ho bisogno di pagare). Loro mi hanno detto che la proposta è stata accettata quando in realtà loro hanno messo dei vincoli alla proposta pertanto in realtà la proposta è stata rifiutata. Vorrei fare alcune conclusioni relative a questa storia: io mi trovo da 6 mesi senza €4000 (che per uno studente non sono spiccioli), senza una vettura e senza la possibilità di poterne noleggiare un'altra. Ci sono altre agenzie di noleggio ma alcune ditte automobilistiche si appoggiano solo ad Arval che detiene, di fatto, il monopolio economico in questo settore. Arval mi ha praticamente escluso dal mercato, prendendomi dei soldi e senza nemmeno curarsi del fatto che io stia ancora aspettando una risposta sia alla PEC inviata da mio padre sia alla richiesta fatta ai loro legali. Arrivati a questo punto sento i miei diritti (di un contratto firmato comunque a distanza e senza alcuna data certa di consegna) completamente calpestati e non so più come reagire. Aspetto un vostro riscontro nella speranza che questo possa essere d'aiuto e possa, in qualche modo, risolvere la questione.
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