Reclamo N° 182929
Antonio
23 Marzo 2020
Buongiorno. Scrivo per un problema che è capitato a mio suocero che sta per compiere 80 anni il 28/03/2020. A maggio 2018 ha stipulato una cessione del quinto con la Banca Popolare Pugliese (durata 84 mesi) che prevedeva una rata di 132,98 euro al mese. Dall'agosto dello stesso anno è arrivata una comunicazione dell'INPS che comunicava che per un certo periodo (01/03/2006 - 31/03/2016) sono stati pagati 5.584,39 euro in più sulla sua pensione (non capisco come mai per dieci anni nessuno si è accorto mai di niente e come mai per un'errore dell'INPS debba pagare il pensionato). Per cui hanno previsto un piano di rientro sulla pensione. dall'agosto del 2018 la pensione mensile netta percepita è passata da 571,16 a 544,07. Abbiamo notato che però la ritenuta per il pagamento della cessione del V da 132,98 è passata a 76,51. La restante parte è andata a coprire il piano di rientro dell'INPS. Dopo qualche mese sono arrivate lettere della banca che intimavano a mio suocero di pagare con bonifico la differenza: importi di 700,00 euro circa che mio suocero non poteva pagare. Abbiamo più volte contattato la banca (personalmente siamo andati in agenzia, ma non abbiamo fatto carte scritte) per chiedere una riformulazione del piano di ammortamento per ridurre la rata ma ci hanno risposto che non era possibile; non abbiamo capito se perché mio suocero è prossimo agli 80 anni. Non sappiamo come risolvere il problema perché non ha altre entrate. Le uniche cose che possiede sono la prima casa e un pezzettino di terreno agricolo, che non frutta nulla, a cui è legato e non vorremmo che dovrebbero intaccarglielo. Non esiste nessuna soluzione? Lui non è che si rifiuta di pagare, non può pagare perché non ha altre entrate. In attesa di un vostro riscontro, vi ringraziamo. Cordiali saluti.
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