Reclamo N° 321135

Antonio
19 Febbraio 2024
In data 02/02/2024 sono stato contattato dal n. 02 82849000 e a nome Findomestic mi ha informato che era in corso una transazione dall’estero chiedendomi se fosse il sottoscritto che stava operando con la Carta di Credito n. ****0307. Alla mia risposta negativa mi informava che era assolutamente necessario immediatamente bloccare la carta chiedendomi conferma del numero. La nuova carta mi sarebbe stata, poi, recapitata al mio indirizzo il lunedì successivo. Insospettitomi ho solo tentato l’accesso con le mie credenziali al sito www.Findomestic.it e al mio conto e, immediatamente, senza che io avessi potuto completare le procedure con la conferma mediante app sul mobile con l’apposizione dell’impronta digitale, sono stato ricontattato dallo stesso numero (02 82849000, Ho verificato corrispondere al n. telefonico della Illimity Bank) chiedendomi se stessi tentando l’accesso e informandomi dell’impossibilità di effettuare il login in quanto tutto era stato bloccato. Insieme alla carta avrei ricevuto le nuove credenziali. Terminato il mio turno lavorativo, appena ne ho avuto la possibilità, ho chiamato il Vostro numero telefonico 055 2666111 chiedendo notizie sul blocco della mia carta e mi hanno informato che assolutamente non è quella su descritta la procedura per effettuare tale operazione, che risultavano delle operazioni presso “Prenatal s.p.a” per € 1119,25 e “MyTheresa” per € 400,00 e che procedevano immediatamente al blocco della carta. Successivamente mi chiedevano di recarmi presso l’agenzia locale più vicina, Aprilia (LT), per effettuare il disconoscimento delle somme. Ho seguito tutta la procedura compresa la riconsegna della carta con il taglio della stessa presso la Vostra agenzia e la denuncia per frode presso la locale stazione dei Carabinieri. Il tutto nella giornata di venerdì 02/02/2024. Nonostante sia evidente il raggiro avvenuto nei miei confronti, il fatto che non ho mai dato le credenziali a nessuno e che la carta è sempre stata in mio possesso, in data odierna mi viene recapitata la seguente e-mail “Ciao ANTONIO, abbiamo verificato che gli utilizzi da te contestati sono avvenuti attraverso il corretto inserimento delle credenziali, di cui solo tu disponi e della cui custodia sei responsabile per contratto. Dobbiamo confermarti pertanto che l’importo resterà addebitato sul tuo conto”. Son rimasto sconcertato di come la società Findomestic s.p.a. voglia addebitarmi somme da me mai spese per l’acquisto di non so cosa, nonostante la tempestiva richiesta non riesca a bloccare pagamenti fraudolenti e non faccia assolutamente nulla a favore dei clienti frodati nonostante abbia comunicato immediatamente il disconoscimento delle somme. Sono rimasto ancora sconcertato di come questi “ladri informatici” tenessero d’occhio il mio account e si siano accorti del mio tentativo di accesso, segno evidente di un bug nelle Vostre procedure di autenticazione. Come consumatore, dipendente mono stipendio che si rivolge ad una finanziaria per poter rispondere ai bisogni familiari più immediati, mi sento in balia degli eventi e totalmente scoperto nei confronti della pirateria informatica senza la protezione dell’istituto bancario che, oltre a proteggere se stesso deve proteggere anche i propri clienti. Ribadisco che non ho dato a nessuno le mie credenziali e che solo tramite riconoscimento biometrico, ovvero tramite PIN, mostrando la carta fisica presso i negozî, come ben sapete, è possibile accedere per poter fare le transazioni. Al momento delle operazioni fraudolente ero al mio posto di lavoro in Pomezia (RM). Con la presente chiedo, cortesemente, di riprendere in considerazione la mia pratica n.10071503903065, di effettuare i controlli anche presso i negozi dove sono stati effettuati gli acquisti al fine di risalire agli acquirenti ovvero di indirizzare l’autorità giudiziaria ai colpevoli della frode. Chiedo altresì che mi vengano comunicati gli indirizzi dei negozi suddetti dove sono stati effettuati gli acquisti che al momento non risultano nella lista dei movimenti per procedere con una mia indagine personale. A seguito di risposta negativa da parte dell'azienda ho inoltrato la seguente. Con riferimento alla Vostra in oggetto del 16/02/2024 a me pervenuta a mezzo e-mail mi chiedo perché non sia stata inviata all’indirizzo ufficiale indicato nella mia area riservata in quanto solo oggi 19/02/2024 ne ho avuto casualmente contezza. All’interno della stessa si riferiscono una serie di inesattezze – la data della mia missiva, nonché la conferma delle notifiche push mediante riconoscimento biometrico mai avvenuta- che mi inducono a pensare che la valutazione del mio caso sia stata fatta in maniera superficiale e senza tutela nei miei confronti. Innanzitutto, se pur nella confusione del momento avessi comunicato a quelli che si sono, poi, rivelati falsi operatori “Findomestic” un, dico uno, qualsivoglia codice numerico, volevo rammentare che sono stati eseguiti due, dico due acquisti. Secondo punto: come già detto nella precedente non ho mai confermato le notifiche push (che non sono mai arrivate) all’interno della mobile app con riconoscimento biometrico. Suppongo che gli acquisti siano stati fatti on-line in quanto non ritengo sia possibile presentarsi in un negozio fisico e fare acquisti senza avere la carta fisica. Mi chiedo come mai “Findomestic s.p.a.” dopo il mio disconoscimento avvenuto nel giro di poco tempo dalla frode non abbia operato presso le aziende coinvolte e bloccato la spedizione della merce ordinata individuando così anche gli autori della truffa? E ancora. Chi mi ha contattato conosceva: il mio numero di telefono; il mio nome utente; il numero della mia carta di credito. Nonostante questo vengo “accusato” di aver comunicato le mie credenziali conformando un comportamento colposo senza che ci si renda conto che probabilmente c’è una falla nel sistema di sicurezza della Vostra Azienda. In considerazione di quanto sopra chiedo cortesemente che di rivedere seriamente la Vostra posizione comunicandoVi, altresì, che la presente sarà inviata all’associazione per la tutela dei consumatori.
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