Reclamo N° 267271
Raffaele
02 Maggio 2022
Salve, richiedo consulenza in merito alla seguente questione:
Nel 2008 la mia compagna stipula un mutuo per l'acquisto di una proprietà, si sposa nel 2010, e a seguito di separazione nel 2016 tramite atto notarile cede e trasferisce la proprietà all'ex marito il quale accetta l'accollo del mutuo e richiede la "liberazione" della originaria debitrice.
L'atto e tutta la documentazione viene inviata alla banca nel 2016.
Negli anni si susseguono una serie inutili solleciti ed incontri con la direzione della banca per richiedere notizie, facendo presente che la necessità della risoluzione della pratica nasce per la richiesta di un nuovo mutuo per l'acquisto di un altro immobile, ma l'unica cosa che più volte ci viene riferita è che qualora fossimo interessati ad un nuovo mutuo avrebbero celermente risolto altrimenti no. Praticamente a mio avviso un ricatto.
La banca risponde nel gennaio del 2022 che il mutuo in questione è stato accollato all'ex marito ma non considera "liberata" dagli impegni assunti nei loro confronti la mia compagna.
Inoltriamo alla banca richiesta di "liberazione" come garante il 10 marzo 2022, ma ad oggi non si hanno notizie.
La mia richiesta di consulenza si basa su alcune domande:
- é una normale tempistica attendere 6 anni?
- può una banca non "liberare" ed ovviamente vincolare la mia compagna fino ad estinzione del mutuo?
- è lecito sottoporre un cliente ad una forma di ricatto?
- nel marzo 2022 richiediamo la "liberazione" come garante. Entro quanto tempo la banca è tenuta a rispondere?
- ci sono estremi per intervenire legalmente?
Spero sia stato abbastanza chiaro nell'esposizione degli eventi e richiedo la vostra consulenza qualora possiate in qualche forma intervenire.
Nella speranza di non aver creato particolare disturbo colgo l'occasione per ringraziare esalutare.
Raffaele Del Manto
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