Reclamo N° 189858

Giovanni
02 Maggio 2020
Scrivo perché mi sento vittima di stalking bancario sono vittima di attacchi e persecuzioni che vanno al di là dell’etica professionale.Telefonate a tutte le ore del giorno al mio telefono di casa oltre che al cellulare e anche al telefono personale di mia moglie che è stata informata della mia posizione personale debitoria e di cui non era al corrente, si tratta di una evidente violazione della privacy. L'utilizzo di sms e WhatsApp e di mail, magari in un format simile ad avvisi di messa in mora. Negli ultimi tempi purtroppo ho pagato qualche rata delle mie carte di credito e dei finanziamenti che ho con COMPASS in ritardo da quel momento continuano i "solleciti di pagamento" da parte di diverse società di recupero crediti ( Fire spa , RC collection, MB Credit solution ed altre che adesso non ricordo) che chiamano tutte per "Conto Compass" e scrivono tutte come intestazione per "conto Compass o addiruttura si spacciano per Mediobanca e pur di iniziare ad incassare offrono il pagamento, maggiorato dalle spese che superano i limiti dell' usura (60 € per una rata di 200€) tramite vaglia o assegni in alcuni casi postdatati e quindi non leciti, hanno più volte minacciato anche tramite sms la venuta a casa mia di un esattore di riscossione.Siamo difronte alla violazione dell’articolo 660 del codice penale che prevede il reato di molestie tutte le volte in cui una persona, per petulanza o per biasimevoli motivi, pone un comportamento di insistenza eccessiva e perciò fastidiosa, di arrogante invadenza e di intromissione continua e inopportuna nell’altrui sfera privata. Nel caso di queste società di recupero crediti non si può non parlare di illecito penale perché l'atteggiamento petulante, tipico di chi insiste nell’ interferire nella altrui sfera di libertà anche dopo essersi accorto che la sua condotta non è gradita. Dunque è di fatto un atteggiamento di arrogante invadenza e di intromissione continua e inopportuna nella altrui sfera di libertà.“Nel caso di specie, appare indubbio che l’illiceità dell’azione posta in essere con il decisivo concorso del responsabile è derivata dalla scelta, presumibilmente compiuta dalla governance aziendale, di ricorrere ad insistite e pressanti iniziative finalizzate al recupero del credito, così anteponendo gli obiettivi di profitto al rispetto dell’altrui diritto al riposo ed a non essere disturbati.
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