Filippo
08 Maggio 2020
La compagnia in questione è la Optima Italia S.p.A, con la quale nel maggio 2018 attivai un contratto luce, il consulente della stessa, considerate le fatture di un anno del gestore precedente mi consiglia un contratto a canone fisso con eventuale conguaglio finale se avessi ecceduto la soglia consumi, piuttosto che uno sconto sulle successive bollette se avessi consumato meno del corrisposto da parte mia secondo abbonamento sottoscritto.
A maggio 2019 mi viene richiesta la corresponsione di un conguaglio di quasi 1400 €, giustificato da parte loro dalla non correttezza del contratto scelto dal loro consulente, in quanto inadeguatamente calcolato sulla metà dei consumi rispetto quelli realmente effettuati, ma questa situazione mi viene comunicata solo dopo 12 mesi di consumi mensili extra-soglia, quindi mi trovai a pagare 12 rate € 114,75 oltre il mio abbonamento di € 96,02 per un totale di € 235,94 mensili.
Scrivo in quanto, a distanza di una anno e diverse richieste inevase di adeguamento dell'abbonamento esclusivamente a mio discapito, poiché, come consultabile da tabella del loro contratto i consumi extra-soglia hanno un costo decisamente maggiore rispetto ai consumi entro la soglia. Detto ciò, la compagnia mi avanza nuovamente una richiesta di conguaglio di circa € 1.200 da pagare in unica soluzione piuttosto che a rate mensili in bolletta.
Ritengo inaccettabile la richiesta avanzatami, in quanto essendoci già stato un precedente nello scorso anno, la Optima Italia S.p.A ha atteso nuovamente il trascorrere di un anno solare prima di comunicarmi i consumi extre-soglia.
Questo modus operandi da parte di Optima Italia S.p.A. ha comportato la maturazione di un conguaglio superiore al canone annuo dell'offerta da me sottoscritta in origine, senza comunicazione alcuna durante i mesi intermedi nei quali maturavo questo conguaglio sommando i diversi consumi extra-soglia mensili.
