Reclamo N° 280107

Gianmaria
19 Settembre 2022
Premetto che ero in ritardo con il pagamento di alcune bollette a causa di problemi con il flusso automatico della mia banca, per cui AB Energie, avrebbe potuto avere le ragioni per attivare le procedure di recupero. Tuttavia... DURA LEX, SED LEX. Lo scorso 30 Agosto ricevevo per mail l'elenco delle forniture da saldare. Essendo in ferie e volendomele godere, al mio rientro avvenuto il 4 Settembre ho verificato il tutto bonificando in blocco gli importi il 6 Settembre e comunicando l'avvenuto pagamento. Una mezz'ora dopo tale invio il portatile mi ha segnalato batteria scarica. Ho controllato ed era tutto collegato, solo che la corrente non c'era. Ho immediatamente contattato AB ENERGIE che mi ha confermato la sospensione.
Ho immediatamente informato che io il pagamento l’avevo fatto una mezz’ora prima e che loro non potevano sospendermi la fornitura senza le dovute comunicazioni.
Mi è stato detto che avevano più volte telefonato (sarà anche vero, ma per i numeri non registrati le chiamate le blocco, altrimenti non vivo più), mi hanno detto di avermi mandato diverse mail (l’unica ricevuta è quelle del 30 Agosto alla quale poi ho risposto) e mi hanno detto di avermi mandato la raccomandata come previsto dalla legge.
Effettivamente le raccomandate datate 3 Agosto erano state inviate (2 raccomandate), tuttavia, avendo la fortuna di avere una seconda abitazione in località montana, mi ci ero recato il 5 Agosto per scappare dalla calura, calcolando che, con il mio lavoro, non avrei avuto problemi (assistenza remota). Nel giorno e mezzo dopo il mio rientro non avevo controllato la posta, quindi le raccomandate non le avevo ritirate. Ho fatto presente la cosa, sostenendo che avrebbero potuto procedere con la sospensione della fornitura contando i 25 giorni previsti partendo dalla data di avvenuto ritiro da parte mia della raccomandata. Mi è stato risposto che loro non facevano la carità, che come me ne sentivano tutti i giorni, che hanno sempre fatto così perché è così che va fatto e che se io sostenevo qualcosa di diverso avrei dovuto provarlo. Terminata la telefonata ho ripreso in mano l’ultima bolletta ricevuta e l’occhio mi è caduto sulle “parole scritte piccole” dove si leggeva: “… trascorsi 25 (venticinque) giorni (solari) DAL RICEVIMENTO della stessa procederà, dopo i successivi tre giorni lavorativi, a richiedere al Distributore la sospensione della fornitura. “ Li ho immediatamente richiamati, gli ho fatto leggere quello che LORO scrivono e mi hanno passato l’ufficio crediti che mi ha assicurato che una cosa del genere era impossibile e che entro una decina di minuti mi avrebbe richiamato fornendomi le spiegazioni del caso. Inutile dire che la telefonata non è mai arrivata. Ho spiegato quindi tutto questo al servizio clienti mezzo mail, chiedendo un indennizzo. Mi hanno risposto spiegandomi quale era la procedura per la riattivazione e sostenendo che da parte loro non c’erano stati ritardi nel riattivare la linea. Ho riscritto precisando che la risposta fornitami era riferita ad una domanda che non avevo fatto, e ribadendo la richiesta di un indennizzo anche perché, da libero professionista, con il computer morto (no batteria) ho perso mezza giornata di lavoro.
Così come, giustamente, con la messa in mora si pagano costi di gestione e % di mora appunto, mi sembra corretto che, essendo un loro errore, loro mi riconoscano la mezza giornata persa. Nuova risposta, confermiamo il contenuto della precedente (la risposta alla non domanda). Tralascio il fatto che nel corso delle varie telefonate mi sono state fornite informazioni sbagliate e non mi è stato suggerito di provare a rialzare l’interruttore del contatore in quanto con la sospensione, l’interruttore si era disarmato (e io che ne posso sapere?).
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