Reclamo N° 55825
Gianni
24 Luglio 2017
Spett.le U.N.C.,
avrei necessità di un Vostro parere in merito a quanto segue:
In data 12/01/2017 ho sottoscritto un contratto per fornitura di energia elettrica con la compagnia ENEGAN, per utenza non domestica. Ricevute le prime bollette mi sono però reso conto che andavo a spendere di più che col precedente gestore (ENEL ENERGIA). Decido pertanto, in data 12/05/2017, di recedere dal contratto ritornando col vecchio gestore.
A questo punto arriva la sorpresa, ovvero nella (presumibilmente) ultima bolletta emessa da ENEGAN mi ritrovo, tra i vari costi, anche un importo di Euro 83,55+IVA alla voce “altre partite”.
Sono quindi andato a rileggermi attentamente il contratto ed, effettivamente, il paragrafo relativo al recesso e cessazione della fornitura (Art. 12.5 delle CGF), prevede un addebito di Euro 80 in caso di recesso nei primi 12 mesi. Nella descrizione si legge che tale importo copre i “costi sostenuti per i servizi aggiuntivi al contratto” ma, a dir la verità, a me sembra una vera e propria penale sotto mentite spoglie.
Facendo una ricerca in Rete ho letto da più parti che tali imposizioni contravvengono alla normativa italiana di settore e, soprattutto, alle direttive europee n° 2003/54/CE e 2003/55/CE.
Pertanto mi chiedo, e Vi chiedo: è lecito che la suddetta compagnia inserisca in bolletta questo tipo di addebito e che lo stesso sia, peraltro, espressamente menzionato tra le clausole contrattuali? Posso oppormi al pagamento di tali oneri?
Vi ringrazio anticipatamente in attesa di un Vostro cortese riscontro.