Claudio
05 Giugno 2020
Salve, non so se ho scelto l'argomento giusto ma non ne ho trovato altri più appropriati. Vi volevo chiedere ( purtroppo è la seconda volta che mi capita ) se è normale che quando viene ritirita dalla vendita una medicina è sempre il paziente, il consumatore a dover rimetterci. Di recente ho acquistato una confezione di RANIDIL 300 ( 21 euro ) PRESCRITTAMI IN FASE POST-OPERATORIA e anche questa volta il giorno dopo,si, il giorno dopo, l'ho dovuto sospendere perchè ritirata per il sospetto di contenere sostanze cangerogene ( poi confermate in questi giorni ).La cosa più che mi da fastidio è, a parte i 21 euro BUTTATI che per me disoccupato da 6 anni è già qualcosa, la loro strafottenza ( permettetemi la parola ) in quanto non si sono nemmeno degnati di scrivermi due righe alla mia osservazione fattagli tramite mail.nella attesa di una vostra risposta vi invio cordiali saluti. Claudio
N.B.
Anche se non è etico scriverlo ( perdonatemi ) non intento essere vostro socio in quanto come già detto il nostro stato di disoccupazione ( mio e mia moglie ) non ci permette di sostenere altre spese. Grazie!