Reclamo N° 60145

Carlo
28 Agosto 2017
Io sottoscritto Carlo Meloni, tengo con questa segnalazione a narrare i fatti accaduti durante una recente escursione sul fiume Ticino, avvenuta il 27 agosto 2017, presso la AqQua, associazione sportiva che opera in Vigevano (PV), presso Centrale idroelettrica ENEL Ludovico il Moro. AQQUA CANOA & RAFTING SSD A RL Sede legale: VIA RUFFILLI 2 24035 CURNO (BG) Italia Cell. +39 349 5560078 e-mail [email protected] Sede operativa: AQQUA CANOA & RAFTING SSD A RL VIA T. EDISON 4 272029 VIGEVANO (PV) Italia P. IVA 04172110167 Cod. Fisc. 04172110167 La mia famiglia ed io abbiamo scelto l’opzione discesa sul Ticino con pic - nic, dalle ore 10,00 alle ore 16,00, pagando in contanti la somma di 189,00 euro (fattura nr. 272/17 in data 27.08.17) Gli ingredienti per trascorrere una bella giornata con la mia famiglia (moglie, figlia 16 anni e figlio di 8) c’erano tutti. Sole, struttura e attrezzatura di prim’ordine, personale all’accoglienza molto gentile. Purtroppo, tali premesse sono state annientate dall’atteggiamento assurdo del sedicente istruttore GIOVANNI, che ci è stato assegnato (altezza media, barba e capelli castano chiaro molto lunghi, marcato accento milanese). Costui, fin dall’inizio ha manifestato nei nostri confronti un atteggiamento estremamente astioso e immotivatamente irascibile. Iniziamo con il dire che mio figlio di otto anni non è stato ritenuto in grado di pagaiare, la cosa ci è stata comunicata seccamente non assegnandogli alcuna pagaia (il sito internet dell’associazione aQqa NON specifica assolutamente tale restrizione). Dopo un briefing a riva del fiume, della durata di “ben” 5 minuti, durante i quali il sedicente istruttore ci ha snocciolato nozioni canoistiche sui movimenti da effettuare, che ritengo si imparino in qualche mese di pratica, ci siamo ritrovati in quattro dentro una canoa che, ovviamente, non riuscivamo governare secondo i suoi parametri. Quindi, con il classico bieco atteggiamento delle persone di basso livello intellettivo, il sedicente istruttore GIOVANNI ha iniziato e, purtroppo continuato per le successive 5 ore, a rimostrarci una serie di commenti sulle nostre incapacità di navigare in canoa, di osservare le numerose specie di uccelli che affollano le rive del fiume e di capire le nozioni di scienze naturali che ci venivano sciorinate con il distacco di chi sembra infastidito e non certo ama il proprio lavoro/hobby. Tralascio l’eccessiva dovizia di particolari sugli organi genitali delle libellule e sul loro modo di accoppiarsi, raccontata in presenza di minori. Quando mio figlio di otto anni si è permesso di fare una domanda durante una delle spiegazioni, è stato seccamente zittito con la minaccia di essere gettato in acqua. Ora, ritengo che persino le pietre fluviali sappiano che i bambini non capiscono l’uso del sarcasmo, specie se proviene da un adulto sconosciuto. Infatti il bambino, solitamente sorridente e ciarliero, si è praticamente ammutolito per il resto della giornata. Questo “signore”, non si è minimamente reso conto dell’atmosfera algida che regnava sulle imbarcazioni intente a scendere il fiume (oltre alla nostra canoa, ce ne era infatti un’altra con a bordo 2 altri adulti malcapitati oltre ad un kajak con a bordo un altro accompagnatore/istruttore di nome Lucio). Tale GIOVANNI non ha sicuramente capito che nessuno rideva alle sue pseudo battute, che erano costantemente rivolte alle nostre gravissime colpe quali essere cittadini, di frequentare centri commerciali e di essere stati addirittura a Venezia!!! Che orrore!!! Nessuno dei partecipanti quasi osava aprire bocca, per non urtare l’evidente irascibilità di questo autodefinitosi “Re del fiume”. Purtroppo, non potendo scendere dall’imbarcazione durante il percorso in quanto non conoscevamo i luoghi, privi come eravamo di qualunque mezzo di comunicazione che avevamo lasciato alla base di partenza ma, soprattutto, avendo due figli minori, mia moglie ed io siamo stati costretti a mantenere un atteggiamento di distacco, a subire le “angherie” della durata di appena 5 ore di questo sedicente istruttore, oltre a domandarci cosa o chi gli avesse dato la confidenza di chiamarci con nomignoli quali “Ciccio”, di rimarcare di continuo la nostra inettitudine fluviale, oltre che dovendo recepire il proprio odio verso i clienti “della domenica” che gli impediscono di dedicarsi ad altro. Tutti ciò, oltre alle troppe allusioni sulla pagaia che avrebbe rovinato lo smalto sulle unghie di mia moglie e di mia figlia, i commenti sulle nostre troppo perfette, a suo dire, pettinature. Sarcasmo di basso livello, che manifestava palesemente un ancor piu’ basso livello intellettivo. Non essendoci iscritti ad un corso intensivo di canoa ma esordienti in materia, piu’ volte ci siamo domandati il motivo di tale astio e dell’eccessivo sarcasmo di basso livello nei nostri confronti , che da ospiti PAGANTI, abbiamo girato molti Paesi europei svolgendo molteplici attività sportivo/ricreative senza che ci accadesse neanche lontanamente una situazione di tal guisa. Anzi, trovando sempre persone gentili che, come fanno tutti gli istruttori sportivi della Terra, non hanno fatto altro che incoraggiarci oltre che esaltare i nostri scarsi progressi invece di sottolineare i gravi difetti dettati dalla mancanza di pratica, come invece è accaduto in questo triste caso. Consiglio caldamente a siffatto soggetto di cambiare mestiere/hobby e di considerare urgentemente che, per fortuna, il mondo non gira intorno al fiume Ticino. Ritengo infine che tale GIOVANNI, sedicente istruttore di canoa, dovrà pagaiare ancora molto tempo prima di raggiungere le basilari regole di convivenza. E’ l’ultima persona del team (dal sito internet dell’associazione non risulta alcun GIOVANNI fra i componenti del Team dell’Associazione) che dovrebbe essere messo a contatto con il pubblico e soprattutto con bambini e ragazzi!!! Mi sento defraudato, non certo per il costo dell’attività de quo, sicuramente perché tal soggetto è riuscito, nella sua pochezza, a rovinarci una giornata trascorsa in famiglia. Nelle more, mi sento comunque di ringraziare: - l’altro istruttore/accompagnatore di nome LUCIO: il solo a incoraggiarci, ripeterci doverosamente le nozioni di canoa e consigliarci, sempre con un tratto affabile e disponibile. Inoltre, Lucio ha in alcuni momenti tentato di sanare situazioni paradossali createsi nei confronti del bambino di otto anni, bersaglio di commenti pesanti (“Dategli un calcio in culo, buttati nel fiume così sbatti la testa, ecc); - la segretaria Tiziana e un altro responsabile del quale non conosco il nome, ma sui cui rispettivi volti ho letto un’espressione di profondo disagio alle nostre rimostranze al termine della “bella” giornata. Tale missiva è già stata inviata - per tutte le iniziative che riterranno opportuno intraprendere - alla Federazione Regionale rafting canoa (federrafiting.it), alla Federazione Nazionale canoa kayak di Roma, al C.O.N.I. (essendo la canoa/kayak uno sport olimpico) nonché all’Associazione Consumatori. Resto a disposizione per ogni eventuale ulteriore chiarimento Carlo Meloni ([email protected]) 340 6628647. In fede
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