Luca
03 Agosto 2020
Con l'entrata in vigore della - secondo me idiotica - norma europea PSD2, gli accessi all'internet banking sono stati subordinati all'invio di un SMS sul cellulare del titolare del conto. I titolari di C/C devono quindi obbligatoriamente possedere un telefono cellulare, quando invece non risulta che sia contrattualmente obbligatorio possedere un telefono cellulare per disporre di un conto bancario.
Sono cittadino italiano, ma vivo nella Repubblica Popolare Cinese e, ovviamente, non ho un cellulare italiano.
Ho un conto Bancoposta e gli SMS di Poste Italiane non mi arrivano sul cellulare cinese, mentre mi arrivano regolarmente quelli di un altro istituto bancario italiano col quale ho rapporti.
Ho fatto innumerevoli segnalazioni al "servizio clienti" telefonico di Bancoposta, senza MAI ricevere NESSUN aiuto risolutore.
Ho persino inviato alcune email PEC a Poste Italiane, senza mai ricevere il benché minimo riscontro.
E' dal Settembre 2019 che questi signori stanno ignorando le mie PEC e mi stanno impedendo di disporre dei miei soldi che, di fatto, stanno tenendo "sequestrati" illecitamente.
Le banche online possono essere molto pratiche e convenienti finché non succede un problema. Appena accade un inconveniente serio, siamo fritti. Sono esseri virtuali che di fatto non esistono. Si è obbligati sempre a parlare con dei muri di gomma, con persone che non hanno alcuna autorità decisionale e che oltretutto comprendono male la tua lingua. Credo sia una situazione del tutto contraria alla legge.
Gli esasperati cittadini che scaricano immondizia al di fuori delle regole possono essere (giustamente) multati grazie a delle telecamere spia, mentre questi manigoldi che ci confiscano i soldi non sappiamo neppure chi siano.
Sono assolutamente certo che quanto mi sta accadendo sia illecito e quindi cerco supporto legale per indire una causa verso i responsabili di questa ingiustificabile situazione.
