Reclamo N° 211604

Barbara
05 Ottobre 2020
Salve. Nel 2010 richiesi un mutuo per la ristrutturazione di un immobile di proprietà dei mei genitori e, nonostante il benestare del tecnico della banca, e dopo molto temporeggiare (a giugno se non ricordo male cambiarono le leggi per la concessione) da parte del referente dell'istituto di credito, mi venne rifiutato e "fui costretta" a stipulare un prestito personale. Fui costretta perchè avevo iniziato i lavori con dei contanti che avevo disponibili ed avevo premura di terminare i lavori entro settembre in quanto separata e con un figlio a carico che doveva iniziare a frequentare la scuola dell'obbligo. Orientativamente la rata della proposta di mutuo era sui 300,00 euro, mentre la rata del prestito all'inizio era di circa 700,00 euro, poi rinegoziato per rate di circa 630,00 euro. Il mio stipendio medio mensile, per 13 mensilità, è di circa 1600,00 euro netti. La problematica è la seguente: a giugno 2017 contattai un legale, sottoponendogli la questione. Concordato che ci fossero gli estremi per procedere, la banca impiegò 18 mesi per fornire la documentazione richiesta, in maniera non proprio bonaria. A luglio 2019 il mio legale riuscì ad avere un incontro presso il foro e mi contattò dicendomi che il ricorso era perso perchè il giudice si riteneva non competente riguardo la controversia presentata e che avrei dovuto pagare in toto le spese legali. La richiesta che Vi porgo è la seguente: sarebbe possibile rivalutare tutto l'iter? Sia per la fattibilità della controversia in se' che per la malagestione, a mio avviso, della stessa da parte del mio attuale legale? Rimango in attesa Vs gentile riscontro, cordiali saluti.
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