Reclamo N° 98715

Chiara
11 Maggio 2018
Buongiorno, la presente per segnalare una problematica relativa alla rata del mutuo in addebito sul nostro conto corrente BPM. Abbiamo sottoscritto un mutuo a stato avanzamento lavori (SAL) per acquisto prima casa + ristrutturazione con rogito del 07/09/2017 presso la filiale della Banca Popolare di Lodi sita in Via Cernaia 2. In data 06/03/2018 abbiamo scritto al Dottor Alessandro Statella della suddetta filiale nel momento in cui abbiamo verificato che sul nostro conto corrente l'addebito della rata del mutuo del mese di Febbraio risultava di un importo più alto rispetto al piano di ammortamento aggiornato a nostre mani. Il piano di ammortamento ci è stato consegnato il 18/01/2018 quando, presso la sopracitata filiale, abbiamo firmato con il notaio l'atto di erogazione del finanziamento a rimborso delle spese di ristrutturazione anticipate. Alla data l'ammontare della rata del mutuo da sostenere mensilmente a partire dal 28/02/2018 era indicata come pari ad euro 856,66, l'importo a noi addebitato in data 28/02/2018 risultava invece pari ad euro 863,42 e chiedevamo spiegazioni in merito allo scostamento di quasi 7 euro. Il giorno successivo il Dott. Statella rispondeva che avrebbero verificato perché e ci avrebbero informati al più presto. Inviamo una prima richiesta di sollecito in data 13/03/2018. Nella medesima giornata il Dott. Statella inoltra la nostra richiesta al Dott. Rocco Francesco Truppo il quale in giornata ci risponde di essere in attesa a sua volta di riscontro da parte degli uffici tecnici e che sarebbe stata loro cura darci riscontro prima possibile. In data 20/03/2018 inviamo una seconda richiesta di sollecito. Riceviamo allora una telefonata da parte del Dott. Truppo il quale ci spiega che la rata del mutuo in addebito non era stata calcolata con il tasso irs/euribor al mese di Gennaio (come nel piano di ammortamento a nostre mani) ma con il medesimo tasso alla data dell'01/02/2018 (data successiva all'atto sottoscritto il 18/01/2018 e aumentato di circa 2 punti percentuali) e per questo la rata finale risultava di importo maggiore. Dato che nessuno ci aveva messo al corrente di questa procedura e in sede di stipula dell'atto il 18/01 avevamo esplicitamente chiesto conferma del fatto che l'ammontare delle rate da pagare sarebbe stato quello indicato nel piano di ammortamento in nostre mani, abbiamo richiesto al Dott. Truppo di mettere per iscritto quanto comunicato solo a voce telefonicamente e di inviarci dei documenti a supporto di quanto asserito. Non abbiamo ricevuto alcuna mail e abbiamo ricevuto il secondo addebito relativo alla rata di Marzo sempre pari ad euro 863,42. Ci siamo allora premurati di contattare personalmente il notaio per ottenere copia dell'atto firmato il 18/01 in presenza del Dottor Folletti Leonardo in qualità di quadro direttivo della Banca. Atto sul quale sono state apposte le firme di tutti i presenti e nel quale era stato specificato l'ammontare della rata pari ad 856,66 senza alcun riferimento ad eventuali modifiche relative ad incrementi dei tassi all'1 Febbraio 2018 . Abbiamo inviato copia dell'atto via mail in data 05/04/2018. In data 02/05/2018, non avendo ancora ricevuto alcun riscontro scritto e avendo ricevuto il terzo addebito di euro 863,42 relativi alla rata di Aprile, inviamo un'altra mail chiedendo nuovamente riscontro facendo presente che non erano ancora stati in grado di fornire una prova scritta che giustificasse l'aumento della rata. Nella medesima giornata il Dott. Truppo invia una mail rispondendo nuovamente che sarebbe stata sua premura riscontrarci entro breve. Ad oggi 11/05/2018 siamo ancora in attesa di una risposta da parte della filiale di riferimento. Stiamo procedendo con reclamo formale tramite i canali indicati dalla Banca inviando mail all'indirizzo [email protected] con allegati copia dell'atto di muto al 07/09/17, storico scambio mail con la filiale di riferimento, atto erogazione finanziamento a chiusura lavori di ristrutturazione e relativo piano di ammortamento.
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