Reclamo N° 136290

Mario
16 Gennaio 2019
Ieri, 15 gennaio 2019, nella prima mattinata, intorno alle ore 09:00 - 10:00, si sono presentati alla nostra porta 2 individui in tuta blu con scritto sul lato sinistro dell’indumento "e-distribuzione" e, per tali si sono qualificati, prima di comunicarci che erano venuti per disattivare il "misuratore di corrente" ovvero, il contatore elettronico, che non avevano potuto disattivare in remoto in quanto il "sistema” per il quale, invece, sono stati progettati, non aveva funzionato" e, quindi, erano venuti di persona a “togliere la corrente”! Essendo stato alle dipendenze dell’Enel per oltre 35 anni (poi licenziato dopo avere subito 5 anni di Mobbing, ma questa è un’altra storia), aspettavo che mi spiegassero il motivo della loro visita ovvero, di quell’estremo ordine di servizio che – pur avendolo intuito – ma non avendo avuto alcuna chiara risposta, domandai direttamente quale fosse la fattura (eventuale) non pagata per la quale mi stessero per togliete la corrente. A quel punto essendo sicuro della regolarità dei miei pagamenti – giorno più giorno meno! - come logica vuole, chiesi di quale fattura si trattasse o, quanto meno, di quale importo fosse. Mi dissero solo che risultava non pagata una fattura già scaduta ma che loro, per rispetto della mia privacy non sapevano dirmi altro; loro non lo sapevano in quanto facenti parte di un’altra società Enel e, pertanto come nel gioco delle scatole cinesi, in cui il Gruppo è campione (leggasi A.D. Starace, n.d.r.), per rispetto dei miei dati sensibili (privacy, appunto!) a loro non l’avevano detto. Per cui, quindi, a mia volta, neppure io, “il diretto interessato”, potevo saperlo! Loro dovevano portare a termine il lavoro e basta! Così, cominciarono ad armeggiare sul contatore e… fatto! Avevano “solo” ridotto la potenza a 0,5kw. Pensate, avevano ridotto la potenza da 6kw a 0,5kw! Ciò significa la paralisi totale di un’abitazione in cui (con una caldaia a gas in panne), fino a ripristino avvenuto (chissà quando!) della potenza contrattuale, avremmo dovuto patire il freddo per non potere accendere un radiatore o potersi riscaldare nemmeno con un caffè fatto con la caffettiera elettrica… avremmo potuto accendere solo alcune lampadine per la notte: cose da terzo mondo per due persone di 65 e 69 anni, per di più, non nelle migliori condizioni di salute! Concitatamente cominciai a cercare tra le mie fatture quella non pagata... ma, inutilmente! Quindi, chiesi loro tempo per chiamare l’azienda e conoscere almeno l’importo della fattura ovvero, se si mettevano loro in contatto (negativo!) con l’ufficio che gli aveva trasmesso l’ordine di distacco per poterla, io, più “agevolmente” cercare e dimostrare loro il regolare pagamento. Inutile fu la mia pressante richiesta per dissuaderli dal procedere; neppure di fronte al fatto che, ma era lì presente mia moglie molto visibilmente preoccupata e a disagio. Mia moglie è ammalata psichiatrica che è in terapia per una sindrome bipolare - e quant'altro – che assume psicofarmaci per varie problematiche di tipo ansioso con dolori addominali e difficoltà del sonno ecc. Probabilmente, lei avrà pensato che, in effetti, non avevo pagato la fattura per le difficoltà finanziarie conseguenti al licenziamento o che l’Enel, continuasse nella sua azione di “persecuzione (mobbing)” nei miei e nostri confronti. Non oso immaginare quali pensieri le si sono aggrovigliati nella mente… la sua complessiva reazione di fronte ad un tale evento! Quale affronto per la moglie di un ex dipendente del “Gruppo societario più grande al mondo nella produzione di energia elettrica” che per pochi e miserabili euro persegue i propri dipendenti-utenti dopo avergli rovinato l’esistenza… nessun privilegio, s’intende ma, nessuna considerazione delle particolari circostanze! In ogni caso, sia per la loro “fretta” di portare a termine il “lavoro” sia per la mia infruttuosa ricerca tra fatture e pagamenti, eseguirono il “distacco” e andarono via. Con più “tranquillità”, finalmente liberato dall’assillo della presenza dei due “colleghi”, chiamai il Contact Center cui, spiegati i fatti e rappresentate le dovute rimostranze, la “consulente mi disse che il distacco era stato richiesto per una fattura di 143 Euro... null’altro! Tra me e mia moglie seguì, per tutta la restante mattinata e il pomeriggio un “dubbioso silenzio” mentre io, cercando ancora, verso sera ho trovato la fattura che… risultava regolarmente pagata a mezzo bonifico l’8 gennaio 2019. Causale: Rubino Mario, n. cl. 711600485, pagamento fattura del 06.11.2018 (MAI PERVENUTA) con DIFFIDA ad effettuare ULTERIORI ADDEBITI. In effetti, quella fattura non mi era mai stata recapitata. Ricevetti, invece una lettera raccomandata datata 11 dicembre 2018: “Diffida ad adempiere. Preavviso di sospensione e di risoluzione del contratto della fornitura di energia elettrica…” con allegato bollettino di pagamento con scadenza 31/12/2018 (n.d.r.) ma ricevuta - dato il particolare e lungo periodo festivo, con un ritardo a me non ascrivibile, il 2 gennaio 2019 in cui, tra diversi “avvertimenti” e “minacce” varie - di fatto - mi si rinnovava la scadenza del pagamento a dopo 20 giorni da quella diffida ossia, entro il 22 gennaio 2019; cioè, a 7 giorni dopo il già avvenuto distacco ovvero, 7 giorni dopo l’avvenuto pagamento del mio debito. Ad oggi, non ho comunicato l’avvenuto pagamento della fattura in quanto non mi ritengo “obbligato” a farlo in base ad alcuna norma contrattuale o legge: i tempi per rilevare “automaticamente” il mio pagamento sono stati ampiamente congrui. Lo conferma il fatto che, se il "sistema in remoto non aveva funzionato", come hanno affermato gli stessi operai di “e-distribuzione” ieri mattina, è stato dovuto al fatto che “un sistema” non può operare (ridurre la potenza o effettuare il distacco) di una utenza “regolare”! Questo, i “capi senza testa” di Enel non l’hanno compreso per cui è stato più semplice per loro sottoporre ad “abuso di posizione dominante” una inerme famiglia che ragionare sul perché un “testa senza capi” non ha voluto eseguire un distacco che ha valutato illegale! Siamo intenzionati a “sfidare” la loro tracotanza e chiamare in causa “tutte le Enel” (n.d.r.) per il mancato rispetto del contratto di fornitura di energia elettrica nonché dei diritti degli utenti-clienti. Per fare ciò, chiediamo il Vostro parere e, se del caso, un autorevole supporto per il risarcimento dei fisici e morali subiti ed emergenti in questa vicenda. Cordialmente. Mario Rubino.
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