Reclamo N° 77293
Barbara
21 Dicembre 2017
Buonasera,
mi riferisco ad una utenza del gas cessata per decesso dell'intestatario (mia madre) nel febbraio 2013, con una fattura di conguaglio a credito del 30 Ottobre 2013 per € 222,12 (mai riscosso in quanto l'assegno è arrivato intestato alla persona deceduta e non c'è stato verso di ottenere un assegno intestato ad un erede nonostante la produzione di diversi documenti).
A Luglio 2017 arriva una fattura di € 1.221,47, sempre intestata alla persona deceduta, periodo di riferimento Ott 2015/Giugno 2017, scadenza pagamento 2 Agosto 2017. A fine Agosto inizia lo stalking della AT Spa, agenzia di recupero crediti, che senza MAI rispondere alle mie email tartassa di telefonate aggressive e minacciose, non fornendo mai risposte alle domande di chiarimento, della serie "lei deve solo pagare e basta".
Inoltro reclamo ufficiale alla ENI per l'operato della AT Spa, e inoltro sempre a ENI la richiesta di una spiegazione relativa a questa bolletta, che cita un periodo di riferimento assurdo e un addebito di 1500 mc senza spiegare altro.
La storia va avanti nell'attesa di una risposta fino a due giorni fa, quando arriva da ENI una lettera via email nella quale si farfuglia di un loro errore di sistema, dove mi si addebita la metà circa di quanto richiesto nella famosa bolletta prorogandone la scadenza del pagamento al 31/12/2018 , e dove si chiarisce che la bolletta del Giugno 2017 è addirittura un conguaglio dei consumi che vanno dalla data del 01/01/2004 alla data di cessazione utenza del 18/02/2013.
Riassumendo: ENI fa comunicazioni poco chiare, sbaglia le fatture e affida il credito (errato) a società stalker, ammette frequenti errori di lettura e di sistema e, per finire, dopo oltre 4 anni dalla cessazione dell'utenza fa conguagli sui consumi di TREDICI anni fa (anno 2004)!
Chiedo assistenza all'associazione dei consumatori perchè tutto questo mi sembra inaudito e assolutamente lesivo!
Grazie