Reclamo N° 70499
Igor
06 Novembre 2017
Il primo settembre del 2016 io e la mia compagna abbiamo rilevato in gestione un’attività (pasta all’uovo/pasticceria), sin da subito ci siamo mobilitati per effettuare le colture delle utenze, ma quella della luce non è mai andata a buon fine. Nel seguente ordine si sono susseguite le vicende: la vecchia gestione aveva un utenza elettrica con acea, nel momento del nostro subentro abbiamo ricevuto molteplici offerte da parte dei competitor e tra queste abbiamo scelto Eni. Quindi assieme alla vecchia proprietaria abbiamo effettuato a suo nome un passaggio da acea ad Eni, andato a buon fine, dopodiché abbiamo volturato questo contratto con eni dal suo codice fiscale al nostro. Questa voltura nei mesi non è mai andata a buon fine, abbiamo effettuato la voltura altre volte tramite telefono e anche con un operatore porta a porta, credendo che primo o poi una delle tante potesse essere presa in considerazione es effettuata. Due settimane fa circa tentiamo un’ultima chiamata ad Eni per sapere perché le bollette continuano ad arrivare a nome della precedente gestione e non a nome nostro nonostante queste vengano pagate con rid bancario dal nostro conto. Come è possibile che Eni accetti di combinare metodo di pagamento e intestazione del conto senza cambiare i dati dell’azienda alla quale intestare le fatture? Come se non bastasse dieci giorni fa arriva una lettera alla vecchia proprietaria (nonché nostra stretta conoscente) che ci recapita a mano subito la suddetta lettera dove Eni avvisava la signora che a causa di molteplici tentativi di voltura da parte di terzi (cioè noi) l’azienda Eni si trova costretta a reciderle il contratto. A questo punto chiediamo spiegazioni a Eni che ci rimpalla a Telecom che ci rispedisce da Eni e così via per un un paio d’ore. Finché un operatore senza spiegarsi troppo bene cita il Gruppo Hera. Noi che non ne avevamo mai sentito parlare rimaniamo allibiti ascoltato questo operatore Eni che ci informa che Eni non accetta la voltura per una causa che si rifiutano di dichiarare, e che a breve noi verremo passati senza sapere tariffe, condizioni, né tantomeno senza aver dato nostre generalità al Gruppo Hera. Chiamiamo Hera e nessuno ci sa dire niente. Non risultano pratiche aperte, niente di niente. Concludiamo per scrupolo dicendo che abbiamo più volte fatto controlli sia su noi stessi che sulla vecchia gestione se per caso ci fossero pendenze o morosità e addirittura Eni in persona conferma una situazione regolare su tutti i pagamenti. A questo punto non sappiamo più come muoverci se non per vie legali, è troppo il tempo che perdiamo dietro ad aziende che da noi consumatori vengono in tempo e ben pagate, siamo una piccola azienda come tante che già fatica per altri motivi e lavoria 14 ore al giorno piene. No. Ci possiamo permettere ne di perdere tempo al telefono ne che qualcuno abbia la brillante idea nelle peggiori delle ipotesi di staccare il nostro contatore facendoci perdere lavoro. Grazie