Reclamo N° 83483

Andrea
29 Gennaio 2018
vi allego la lettera di reclamo Nell’agosto del 2011 abbiamo chiesto ed ottenuta la voltura del contratto intestato al precedente proprietario di casa definita nel novembre 2011 e inizio conteggio ottobre 2001. Il contratto mi è pervenuto presso il mio vecchio indirizzo in via Cornelia – Roma. Il 9 gennaio 2012 non avendo ricevuto nessuna fatturazione, ho telefonato al vostro call center che mi comunicava che l’indirizzo di fatturazione presso cui venivano inoltrate le fatture era Via Beato Gregorio Grassi sn, sottolineavo che il contatore è sito in via Grassi ma che il mio di indirizzo di casa fosse Viale Frà Andrea di Giovanni e che quindi non mi veniva recapitato nulla. Alle mie rimostranze l’operatore gentilmente mi spiegava che con la sigla SN lascia intendere che il contatore è in una via diversa dalla residenza con cui si interseca. L’Azienda Poste Italiane ne è al corrente? Non credo. Non ricevendo le vostre comunicazioni ne sono sicura. Per avere la certezza dei pagamenti, ma anche perché lo faccio con tutte le utenze, ho domiciliato i pagamenti presso l’Unicredit. Due fatture presumibilmente vengono saldate. Non ricevendo ulteriori fatture, per evitare un conguaglio che non sarei riuscita a pagare, ho chiuso la domiciliazione. In assenza di ulteriori fatture e soprattutto di comunicazioni ho iniziato a telefonare al call center per segnalare il forte ritardo e il disguido conseguente. Le varie chiamate non hanno avuto l’effetto desiderato. Nel corso dell’ennesima telefonata la signora del call center mi chiedeva di confrontare i consumi con quanto da lei riscontrato in una fattura (o altro controllo). Apprendevo in quel momento che avevo dei consumi da “piccola industria”, così commentava la signora e mi invitava a chiamare l’ufficio tecnico per un controllo sul contatore. Premetto che abito in un complesso di villette a schiera tutte uguali, tutte corredate con la stessa caldaia per riscaldamento e sanitari inoltre, un normale piano cottura con forno elettrico, sostanzialmente tutte abitate dallo stesso numero di persone; Contattato l’ufficio tecnico, spiegato il problema, evidenziando l’enorme consumo di gas, circa 3 volte maggiore degli altri contatori, mi veniva suggerito di fare una prova: senza chiudere gli apparecchi a gas, evitare qualunque consumo per 24 ore, quindi ricontrollare il contatore e ricontattare l’ufficio tecnico. In caso di dispersione si sarebbero rilevati dei consumi. Al termine della prova e rilevato che non vi era stato alcun scostamento dalla lettura precedente, ho richiamato l’Ufficio tecnico. La persona addetta, all’oscuro di quanto chiestomi il giorno prima da un altro operatore, alla fine della spiegazione mi comunica che “può accadere a volte che il contatore sia starato”. Giugno 2012 finalmente arrivano due fatture, da noi sollecitate, pari a € 583,85 n°1201634203, regolarmente saldate online attraverso c/c bancario. Non riceviamo più nessuna comunicazione. Inizio di nuovo il giro di telefonate al numero verde per capire cosa stia succedendo. Mi preoccupa dover pagare cifre troppo alte tutte insieme. Finalmente al numero verde 800900700 mi viene riferito che “c’e un problema con il nuovo sistema/programma e non siamo i soli ad avere questo problema”. Ancora ci riferisce: “che al fine di ovviare ai diversi problemi riscontrati l’ENI ha provveduto unilateralmente a variare il contratto”, senza una mia richiesta e senza comunicarlo prima, ma soprattutto senza dirlo dopo. Al 31 agosto 2013, ennesima telefonata, ci comunicano che: “la fatturazione non è stata ancora preparata al più presto le verrà comunicato l’importo del conguaglio effettuati i dovuti (e richiesti) controlli”. Non abbiamo più notizie, ad ogni mia telefonata, mi veniva fornita la stessa risposta. Il 14 ottobre 2014 arriva una fatturazione di conguaglio dell’importo di 2290,52 per i consumi relativi al periodo dal 05/11/2011 al 16/04/2012 e dal 17/04/2012 al 14/10/2014. Chiamo il call center per conoscere i termini di rateizzazione e per avere eventuali conferme o notizie sui controlli effettuati. Come si è arrivati a questa cifra? Mi dicono che mi faranno sapere. Dicembre 2014 per i consumi relativi al periodo dal 15/10/2014 al 02/12/2014 arriva una nuova fattura con importo pari a € 0,00. Gennaio 2015 mi viene recapitata una diffida a saldare l’intero importo (non più rateizzabile) entro pochi giorni. Pur avendo lo stesso numero di riferimento della fattura dell’ottobre precedente (€ 2290,52), la cifra riportata divergeva, l’importo era di € 2265,52, poteva essere la stessa fattura? Di nuovo inizio a telefonare all’ENI numero verde, conoscono bene la situazione perché registrata presso i loro terminali. Molte telefonate. Nel frattempo non ci sono ulteriori fatturazioni. A fronte della richiesta di pagamento e alle mie rimostranze l’operatore del call center ci suggerisce di sporgere reclamo specificando l’accaduto. Il 22/02/15 acquisite tutte le informazioni necessarie invio formale reclamo all’ENI. In indirizzo inserisco anche la sig.ra Santina Lazzaro (recupero crediti - Consulting Management per ENI). Contattata telefonicamente, mi lascia con l’assicurazione che non ci sarebbero state altre procedure di recupero fino a quando la situazione non fosse chiarita. In data 01/04/2015 ricevo un primo sollecito di pagamento. Ho chiamato la sig.ra Lazzaro per avere delucidazioni, nella telefonata di febbraio mi aveva assicurato che avrebbe richiesto agli uffici competenti informazioni; Mi ribadisce di stare tranquilla e che avrebbe provveduto a sospendere la pratica, per acquisire ulteriori informazioni, mi avrebbe richiamato lei stessa appena ci fossero state novità. Ad oggi non ho ricevuto comunicazioni dalla sig.ra Lazzaro. In data 09/12/2016 casualmente noto (in via beato Gregorio Grassi) degli operai che SFONDATO lo sportello metallico che chiude i contatori all’interno del muro di cinta delle villette, avevano appena cambiato il vecchio contatore con uno nuovo elettronico. Gli operai ormai in auto si sono allontanati senza che io potessi chiedere informazioni. A terra, in una pozzanghera, un foglio con i dati della sostituzione del contatore. Non ci sono altre informazioni, o fatturazioni. Naturalmente, saltuariamente, chiamo il call center per richiedere le fatturazioni che via via andavano maturando. Nulla. Il 09/06/2017 ricevo una telefonata con la proposta di un accordo bonario e risolutivo del debito, risparmiando, in caso di accettazione circa € 900,00, e versando € 1360,00 a fronte dei 2265,52. L’accettazione era subordinata ad una data di scadenza il 26/06/2017. Chiaramente la telefonata non era supportata da nessuna formalità documentale, un qualunque scritto che ne riportasse i termini. Come è stato determinato lo sconto? In base a quale calcolo si giungeva a tali cifre? Perché la scadenza era il 26/06/2017? Alcuni giorni dopo questa ultima telefonata, ricevo una fattura (la prima dopo anni) con un importo di € 2.23 (DUE, VENTITRE) relativa al periodo dal 13/12/2014 al 13/06/2017. Cosa ho pagato? Settembre 2017, non ricevo altre fatturazioni, in compenso mi viene recapitato un preavviso di messa in mora con eventuale azione giudiziaria, dall’ Avvocato Rimondi della CRIBIS CREDIT MANAGEMENT, con termine 10 giorni, la lettera è una semplice lettera a busta commerciale con invio di posta ordinaria, 10 giorni in base a quale data: di invio? Già scaduta all’arrivo; consegna del postino nella buca delle lettere? Quando è avvenuta? Le richieste di denaro effettuate tengono conto di alcune fatturazioni regolarmente saldate all’inizio di questa storia? Vanno conteggiate nel complesso debitorio? Sono già state sottratte? Vorrei conoscere i consumi a cui le cifre fanno riferimento e soprattutto se si sono effettuate prove tecniche, cosi come richiesto, sul contatore ormai gettato via? Oggi 29 gennaio 2018 raccomandata della CRIBIS CREDIT MANAGEMENT Avv. Matteo Rimondi che mi intima il saldo di un’altra cifra (anche questa diversa dalle altre) di € 2263,29, anche questa volta senza inviare la GIA’ PIU’ VOLTE RICHIESTA distinta dei consumi. Corro il rischio di ripetermi ma purtroppo sembra che ci sia un problema di comprensione reciproca: VOGLIO CHE MI SIA INVIATO CONTESTUALMENTE ALLA RICHIESTA DI SALDO DEL DEBITO LA CONTESTUALE DISTINTA DEI CONSUMI. Ribadisco di voler chiudere ogni posizione debitoria ma a fronte di una giusta fatturazione secondo quanto richiesto fin dall’inizio. Ritengo improprie le diffide inviatemi senza supporti rendicontali, invito pertanto l’ENI SPA e la CRIBIS CREDIT MANAGEMENT di corroborare le proprie richieste con la documentazione necessaria.
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