Reclamo N° 140007

Fabio
14 Febbraio 2019
A fine Maggio 2018 (20/21 Maggio) mi sono recato in negozio Fastweb per richiedere la chiusura del mio contratto causa trasferimento all'estero. Nonostante questo, mi si e' continuato a far pagare l'abbonamento, e nessuna comunicazioni di recesso mi e' arrivata. Ho iniziato quindi a segnalare il problema tramite numero verde, ed e' stata aperta una pratica di sollecito. Niente e' successo, ed ho quindi continuato a sollecitare l'azienda, tra la maleducazione e l'incapacita' di fornirmi una spiegazione o aiuto da parte degli operatori (ad eccezione di un paio di rari casi). Ad inizio Ottobre, finalmente, riesco ad avere una risposta (sempre per mia iniziativa, ovviamente), a farmi inviare l'ultima fattura ed i dati per il bonifico (effettuato prontamente). Sono stato piu' volte rassicurato sul fatto che si trattasse di ultima fattura, e che il contratto fosse finalmente concluso. Mi sono pure recato in negozi il mese successive (tornato per una breve vacanza in Italia) per accertarmi che fosse tutto chiuso e risolto, e nuovamente mi e' stato confermato. Il 13/02 ricevo un sms, da una azienda il cui nome mi e' sconosciuto, che mi informa di una non meglio precisata pratica pendente, ed in cui mi si minaccia di provvedimenti in caso di mia mancata regolarizzazione entro 3 giorni. Contatto il numero indicato, e scopro che risulta un ulteriore fattura pendent, apparentemente per spese di recesso. Fattura che ad oggi non ho ricevuto. Le mie domande sono varie: 1. E' prima di tutto legale affidare i miei dati ad una terza agenzia di riscossione crediti, nonostante nessuna segnalazione mi sia giunta prima? Preciso che Fastweb ha sia due miei indirizzi email (uno legato all'abbonamento incriminato, l'altro ad un abbonamento ancora attivo, sempre a mio nome, presso la mia casa natale), che il numero di telefono (usato, infatti, dall'agenzia di riscossione crediti). 2. Non dovrebbe essere in ogni caso richiesta qualche forma di conferma ufficiale/legale (tipo raccomandata firmata) che attesti che ho ricevuto o meno una segnalazione di fattura pendente? E che avvisi eventualmente anche di tali sviluppi? 3. Considerato che nella richiesta di chiusura contratto mi e' stata richiesta la motivazione (trasferimento) come e' accettabile pensare che qualsiasi comunicazioni mi sia stata eventualmente recapitata al vecchio indirizzo (cosa di cui non ho comunque alcuna prova) ? Anche perche', in fase di sottoscrizione del contratto, ho chiaramente espresso la volonta' di non ricevere bollette cartacee, ma in forma digitale via email, come e' avvenuto per la durata del contratto. 4. Le penali di recesso anticipato non erano state abolite per legge? Al momento mi trovo ad aver pagato 56 euro di "dismissione servizi" (indicati chiaramente sul loro sito Web) e da pagare questa, per ora fantasma, bolletta di recesso anticipato, dal valore non indicato su nessuno dei documenti inviatomi alla stipula del contratto, nei quali si fa riferimento, per questa informazione, ad una "proposta commerciale" pero' non presente. 5. E' legale fare pure pagare le spese di invio di tali presunte comunicazioni scritte (pagate alla chiusura, ed a quanto comunicatomi dall'agenzia di riscossione crediti, pure nelle penali di recesso), nonostante l'accordo contrattuale era l'invio di comunicazioni per via digitale (come e', in ogni caso, di fatto avvenuto). Si tratta di poco, ma il principio mi sembra un'ulteriore presa in giro. Ringrazio anticipatamente per il prezioso aiuto, Cordiali saluti.
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