Francesco
09 Gennaio 2018
Ad marzo/aprile della scorso anno accetto l'offerta tramite telefono di Fastweb per la fornitura di Adsl fibra e telefonia, in sostituzione di Tim fibra e, sempre telefonicamente stipulo un contratto.
Mi viene inviato anche una bozza di contratto in formato pdf in cui si parla di fibra.
Quando mi allacciano, l'Adsl non è fibra, ha una velocita massima di 3 Mbit/s in download e 0,3 Mbit/s in upload, mentre con Tim viaggiavo a 40 Mbit/s in download.
Proteste, assicurazioni, proteste, fino a quando mi dicono che non è possibile collegarmi alla fibra.
Decido di ritornare a Tim e, a questo punto Fastweb blocca il mio numero di telefono e Tim è costretta a fornirmene uno nuovo, con tutti gli enormi disagi del caso. Per cui, dai primi di maggio, il mio vecchio numero non è più attivo.
Non pago la fattura Fastweb appena emessa di € 64,33 con scadenza 09/05/2017 ed iniziano i solleciti di Fastweb tramite telefonate ed sms, fino alla lettera dello Studio Legale Cenci di Milano, datata 18/12/2017 e pervenutami il 9/01/2018.
Con la lettera dello Studio Legale avviene la moltiplicazione delle fatture: a quella citata si aggiunge una fattura 9/07/2017 di € 53,31 (mai ricevuta), una fattura 20/10/2017 di € 196,29 (mai ricevuta) e una fattura in data 7/12/2017 con storno di -€ 20,52 (mai ricevuta). Si arriva ad un totale di € 336,36 comprensivo di € 42,95 di oneri e spese.Invito a pagare entro 7 giorni.
Il tutto nasce da un vero e proprio raggiro, messo in atto, se non da Fastweb, dal suo venditore: mentre stipulavamo il contratto vocale registrato, ad un certo punto, mosso da un dubbio, ho chiesto: "Ma stiamo parlando di collegamento tramite fibra, vero?" La risposta è stata positiva. Alla fine, il venditore mi ha spiegato che non era riuscita la registrazione e bisognava rifare il tutto ... La seconda volta non ho rifatto la domanda e tutto è andato bene ... Con il senno di poi ...
Rimango a disposizione e porgo i miei migliori saluti
