Reclamo N° 63181

Giovanni
18 Settembre 2017
Abbonato ai servizi della 3 per tre sim (due a nome mio e una a nome di mia moglie) il cui pagamento avveniva tramite autorizzazione su un unico CC presso Poste Italiane, ricevo prima dei termini consentiti dal contratto la comunicazione, tramite il solito SMS, di un aumento di tariffe di fronte al quale potevo solo accettare, recedere o passare ad altro operatore senza spese da parte mia. La decisione era da prendere entro una data da loro stabilità. Decido di passare ad altro operatore entro i termini da loro indicati ma mi vedo comunque prelevati dal mio conto corrente una penale di € 50.65 per ognuna delle tre sim. A causa di un prelievo illegittimo da una mia postepay ad opera di un hacker che utilizzava il nome della Wind, ho sospettato che lo stesso stesse avvenendo nuovamente (i prelievi della 3 sul CC avvengono ad opera di Wind) anche sul mio CC. La cosa mi fa entrare nel panico producendomi uno stress notevole (non potendo risolvere la questione telefonicamente vado all’ufficio postale e prelevo tutto quel poco che vi era depositato in attesa di chiarire il perché delle somme sottratte). Le verifiche con la 3 mi fanno capire che quello che io definisco un vero e proprio furto era avvenuto non da parte di un hacker ma da parte della 3-Wind stessa. Ho cercato di chiarire e risolvere il problema parlando con un operatore ma non c'è modo di parlare con nessuno. Si può solo comunicare via messaggi all'interno del loro sistema internet. La giustificazione data per il prelievo della penale era che io non avevo mandato la comunicazione delle mie intenzioni tramite raccomandata con ricevuta di ritorno. Io contesto: 1) Che non hanno il diritto di cambiare tariffa prima della scadenza del contratto o del tempo in cui io stesso possa essere io stesso libero dai vincoli contrattuali. 2) l'illegittimità della comunicazione tramite SMS che potrei anche non leggere, con contemporanea richiesta che io invece comunichi le mie intenzioni tramite raccomandata. Ci si trova con evidenza di fronte a uno squilibrio del potere delle parti. Inoltre la raccomandata con ricevuta di ritorno implica spese e perdite di tempo che vanificano il loro annuncio sul fatto che non mi sarebbero state addebitate delle penali. 3) Anche rimanendo all’interno delle loro condizioni (ingiuste ed illegittime), queste sono espresse in modo confuso perché si può anche capire che la raccomandata fosse richiesta solo in caso di recesso e non di passaggio ad altro operatore (la cosa avrebbe anche una sua logica perché poi sarebbe il nuovo operatore a comunicare, implicitamente, le intenzioni del cliente). 4) Sospetto che mi abbiano fatto pagare anche i 28 giorni della rata normale per intero anche dopo il mio passaggio ad altro operatore, il ché equivale ad una ulteriore vanificazione del fatto che non avrei dovuto avere penali di nessun tipo. Potete aiutarmi a rientrare in possesso delle somme illegittimamente prelevate? Non ne faccio solo una questione privata di qualche euro (si tratta comunque di oltre € 150 e per me sono tanti: sono un pensionato con una modesta pensione) ma una questione di principio avente un valore sociale estremamente diffuso. Se non si risolverà il caso attraverso la Vostra associazione, andrò avanti privatamente per vie legali anche se mi costerà un grossissimo sacrificio in termini economici. Vi ringrazio sentitamente. PS. Credo che siate abbondantemente al corrente di questi tipi di problemi per cui non vi mando copia della corrispondenza con la 3. Resto comunque a disposizione per l’invio di quanto fosse necessario compresi i numeri delle schede sim in questione.
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