Reclamo N° 224877

Ad inizio anno mi sono voluto avvicinare a WindTre. Io lavoro da 23 anni per una emittente nazionale nel settore giornalistico e oggi si fa uso e abuso della tecnologia 4G per la trasmissione di servizi video giornalisti in tempo per le varie edizioni del tg. In data 7 gennaio ho acquistato un abbonamento presso un punto vendita autorizzato WindTre: un dispositivo 4G, il cosiddetto Web Pocket. Il dispositivo purtroppo è immediatamente risultato difettoso. Ho autorevoli testimoni a testimoniarlo, un noto giornalista e persino un altro punto vendita WindTre. Quest’ultimo ha potuto constatare che la Sim funzionava ma il web pocket presentava un difetto nel mantenere stabile il segnale in upload, ovvero in trasmissione. Pertanto, mi sono subito recato presso il mio punto vendita per riferire del problema riscontrato, ma il rivenditore purtroppo mi ha congedato dicendomi che il dispositivo doveva essere spedito in assistenza, che non aveva nessun altro in negozio da consegnarmi in provvisoria sostituzione e che avrei dovuto comunque pagare normalmente il mio abbonamento. Provo allora a contattare il servizio clienti 159 della WindTre, per provare a risolvere il problema con il loro aiuto. Tra un impegno lavorativo ed un altro, mi sono dovuto mettere al telefono e perdere ore ed ore, interi giorni, per tentare una soluzione. Tutto inutile purtroppo, c’è stato solo un assurdo ed incredibile scaricabarile da parte dei vari operatori che mi hanno risposto. Praticamente WindTre ha demandato ai punti vendita tutte le mansioni tecnico amministrative, deresponsabilizzandosi. Il 17 gennaio, come ultimo tentativo, ho inviato una PEC a WindTre, ma anche qui non ho ricevuto alcun riscontro E’ stato così, allora, che ho deciso di revocare il mio contratto, prima che fosse tardi. In data 18 gennaio ho inviato regolare comunicazione di recesso, allegando documento d’identità e codice fiscale. E l’ho fatto sia attraverso PEC che raccomandata con A/R. Disgraziatamente, quando una azienda ha una particolare tendenza, una politica di gestione in cui cortesia, elasticità e professionalità non sono di casa, nemmeno una richiesta di recesso sancita dalla legge, dai diritti del consumatore, può fare la differenza. E non finisce qui, tentano pure di dissuadermi dal recedere, asserendo che dovrei pagare un importo come sanzione, secondo una normativa europea. Ho le prove, di queste loro… chiamiamole insinuazioni. C’è nero su bianco. Io non conosco tale normativa, ma dovesse davvero esistere, una tale assurdità, non penso sia corretta, specie nel mio caso, dove mi hanno venduto un oggetto da soprammobile al posto di un congegno 4G. Cordiali saluti Roberto Naldi