Reclamo N° 49086

Buongiorno, a febbraio 2017 ho disattivato un numero telefonico relativo ad una chiavetta internet per la quale avevo disposto addebito diretto su carta di credito e fatturazione online accessibile tramite pagina personale. Dato che tale pagina personale è diventata inaccessibile nel momento di effettiva disattivazione del numero (circa un mese dopo), secondo le modalità indicatemi dall’operatore del 133, un mese più tardi ho richiesto tramite PEC che mi fossero anticipate le fatture in formato digitale presso l'indirizzo dal quale stavo scrivendo (allegando documento d’identità). Premettendo che, ad oggi, non è mai arrivata alcuna fattura, né in formato cartaceo, in data 5/4/17 mi sono stati addebitati sulla carta di crediti € 42,73. Nonostante innumerevoli solleciti non ho mai ricevuto alcuna documentazione né sono riuscita a parlare con l’ufficio amministrativo in quanto gli operatori del 133 non possono fare altro, a loro dire, che aprire una segnalazione per il ricontatto. Durante la mia ultima telefonata al 133 mi è stato riferito che le mie precedenti 3 segnalazioni telefoniche e 2 PEC sono state archiviate senza che mi fosse stato inviato debito riscontro. Qualche giorno fa ho pertanto provveduto ad aprire un’ulteriore segnalazione al 133 e ad inviare una terza PEC nella quale, oltre a richiedere l’invio delle fatture, chiedevo fosse interrotta l’autorizzazione precedentemente rilasciata e relativa all’addebito diretto su carta (sempre allegando mio documento d’identità). Dato che, teoricamente, dovrebbe essere emessa a breve un’altra fattura con inclusi i costi di disattivazione, come posso procedere? È legale che loro mi addebitino importi sulla carta di credito senza che mi inviino le relative fattura? Posso avere diritto a qualche genere di rimborso per il disagio avuto? Preciso infatti che, a causa della mancanza della fattura, non ho ancora potuto inserire i costi sostenuti (per la mia azienda) in Nota spese. In attesa di un vostro cortese riscontro, vi auguro buona giornata