Reclamo N° 253198

buongiorno in data 01/04/19 ho inviato tramite pec disdetta per cessazione di due contratti di telefonia con la società wind/tre. Le tempistiche relative ai vincoli sono state rispettate enormemente. Ad inizio dicembre di quest'anno ho ricevuto un sollecito di pagamento per bollette non pagate da maggio 2021 relative all'utenza telefonica che evidentemente non era stata chiusa. Il bollettino postale, ricevuto dalla società di recupero crediti Ge.Ri., è stato comunque pagato in data odierna 06/12/21 per non incorrere nei compromettenti intrecci burocratici. Purtroppo, riverificando le email pec inviate, mi sono accorto che la disdetta non è stata accettata a causa del documento di identità allegato (oltre al codice fiscale) a causa della scadenza della stessa dieci giorni prima della data in cui è stata allegata. Oltre a questo, indagando sul perchè della richiesta di fatture non pagate relativa al periodo compreso tra maggio 2021 e ottobre 2021, ho trovato la spiegazione nel fatto che a maggio2021 è stata cambiata la carta di credito, questo implica il fatto che, a partire dal 01/04/19 mensilmente ho versato inconsciamente le somme richieste per un contratto telefonico che avevo disdetto. Verificando sul web varie sentenze della cassazione relative alla validità di un documento scaduto allegato per pec abbinato al codice fiscale, ho notato che in questo esempio di caso, il documento resta valido ai fini di riconoscimento di titolarità dei diritti trattati, in questo caso appunto, il fatto che sono io il titolare sia dell'indirizzo pec che del contratto in questione. Vi contatto per chiedervi se ci sarebbe la possibilità di richiesta danni equivalenti sia al rimborso delle somme non dovute (ma che ho comunque versato inconsciamente) sia ai danni morali recati dato l'allarmismo creato con il coinvolgimento di una società di recupero crediti.