Alessandro
26 Ottobre 2021
Buongiorno, nel mese di gennaio u.s., a seguito di un cambio di ufficio ho richiesto il trasloco della linea fissa Wind. A causa di una differente tecnologia, sono stato costretto a cessare il vecchio contratto (fibra) e stipularne uno nuovo con tecnologia DSL. Gli accordi (telefonici) prevedevano che non dovessi pagare penali e rate residue del modem vecchio. Nel mese di aprile successivo, ricevo una fattura per euro 324,72 con addebito di tutte le spese in teoria escluse. Protesto con il servizio clienti 159 ed effettivamente ricevo una nota di credito per l'importo di euro 215,64. Per avere delucidazioni in merito al pagamento della bolletta di cessazione, contatto nuovamente il 159 e un operatore mi suggerisce di pagare solo la differenza, non avendo mai ricevuto alcun rimborso per la somma non dovuta.
Da aprile ho pertanto una bolletta che di fatto è considerata insoluta per l'intera cifra e periodicamente mi comporta la sospensione della linea. A nulla sono valse pec chiarificatrici con la quale richiedo l'allineamento dei dati contabili.
A quanto mi viene riferito di tanto in tanto da qualche operatore del 159 (peraltro tutti al di fuori dell'Italia e senza la possibilità di essere trasferito ad altro operatore) che:
1 devo pagare la bolletta incriminata e attendere il rimborso
2 ho già ricevuto il rimborso (nel frattempo ho richiesto i documenti comprovanti l'effettivo loro addebito della somma), non si sa se tramite bonifico o assegno circolare.
Tutte le volte che provo a parlare con gli operatori e tramite pec, il tono è quello di chi pensa di trattare con un cattivo pagatore. A oggi sono senza linea fissa (dati e voce) dal 19 di ottobre a causa della mancata consegna della bolletta di settembre (con scadenza 12/10) e pagata il 20/10 a seguito di sospensione.
