Eugenio
14 Agosto 2021
nel febbraio del 2021, dopo una serie infinita di disservizi della linea adsl, telefonate all'assistenza sempre inconcludenti decido di rinunciare alla linea wind nella mia casa di campagna per rivolgermi ad una società locale che installa modem WiFi e comincia l'avventura... La nuova società installa un modem finalmente efficiente e io cerco di comunicare alla wind la mia intenzione di lasciare. Dopo numerosi tentativi di parlare con un operatore competente ricevo un indirizzo pec a cui rivolgere la mia richiesta di dismissione. L'indirizzo che ottengo è il seguente: [email protected], il messaggio è accettato dal sistema il 29/3/2021 ma poi respinto con errore per indirizzo non valido. insisto nella ricerca di un buon indirizzo per comunicare il recesso. Ne ricavo un altro indirizzo: [email protected]. invio una pec a questo indirizzo il 6 giugno 2021. Anche questa volta il sistema accoglie la mail ma poi la respinge per indirizzo non valido... finalmente, dopo il secondo insuccesso decido di non affidarmi alle informazioni del call center e riesco a trovare sul sito di Wind il modulo digitale di rinuncia al servizio. intanto ricevo prima una telefonata e poi una lettera del legale della compagnia che rivendica il pagamento di 449,92 euro per fatture arretrate, due precedenti alla mia prima richiesta di recesso per un importo d € 123,22 che naturalmente sono pronto a pagare e le altre con scadenze e importi seguenti: 20/4/2021 per € 64,11; 20/6/2021 per € 64,05 e 20/8/2021 per 151,21. Quest'ultima fattura comprende una fantomatica penalità per il "tradimento" della compagnia, rubricata come somma dovuta in caso di recesso o migrazione. al tutto si aggiungono € 40,26 per "spese di gestione". Credo di essere sottoposto a un sopruso grave anche in considerazione dell'assoluta incapacità della Wind tre di fornire un servizio internet anche solo appena accettabile con la sua linea adsl.
