Roberto
23 Gennaio 2020
Salve. Circa due anni fa ho attivato un offerta con vincolo di 30 mesi che comprendeva una sim voce e una sim dati con il cubo. Dopo diversi mesi la sim dati del cubo è diventata praticamente inutilizzabile, raggiungendo a stento velocità di 10kb/s, mentre la sim voce manteneva una velocità accettabile. Questo problema si verificava in tutte le zone della Sardegna dove mi spostavo, e il problema non era dell'apparecchio bensì della sim, che era di proposito rallentata dall'operatore stesso, di fatto rendendola inutilizzabile. A riprova di ciò, inserendo la sim dati del cubo nel telefono, essa andava sempre alla stessa infima velocità, mentre la sim voce anche sul cubo manteneva una velocità adeguata. Il problema è andato avanti per mesi e mesi, causandomi innumerevoli problemi visto che era l'unico strumento che avessi a disposizione per connettermi ad internet. Ho segnalato il problema alla 3 decine e decine di volte, contattando il supporto tecnico, inviando gli screenshot al gestore e mostrando che il problema era reale e minacciando di disdire l'abbonamento. Tutto questo non è servito a nulla, fin quando, esasperato, decisi di bloccare il RID bancario e cambiare operatore. A tal riguardo ho inviato, tramite PEC, la richiesta di chiusura anticipata del contratto spiegando nel dettaglio le mie motivazioni. Successivamente mi arrivarono a casa i bollettini da pagare, che ho puntualmente ignorato. Ora vengo contattato da un'agenzia di recupero crediti che mi informa della messa in mora della pratica, invitandomi a pagare un importo di oltre 170 euro, cifra spropositata considerando che la penale era di soli 49 euro. Come posso tutelarmi? Premetto che sono molto contrariato e non ho nessuna intenzione di regalare altri soldi a questa società o al recupero crediti, considerando che per mesi ho pagato bollette per un servizio che non mi è stato fornito. Grazie
