Reclamo N° 209676

Simone
16 Settembre 2020
buonasera vi contatto in merito ad una truffa perpetrata da ignoti ai danni dei miei genitori (annamaria crapa e vincenzo sanfratello) correntisti della Banca Intesa Sanpaolo che in data 14/4/2020 venivano contattati telefonicamente, inscenando il numero verde della banca (800303303) e tramite SMS di conferma che arrivavano dallo stesso numero della banca. I truffatori, già a conoscenza delle credenziali del conto corrente di annamaria crapa, ottengono in qualche modo i codici per effettuare operazioni in proprio favore tramite homebanking. I truffatori, camuffando il proprio numero con quello del numero verde di Intesa Sanpaolo, chiamano le vittime della truffa fingendosi operatori della banca e chiedono al correntista di fornire il numero che sarebbe arrivato sul cellulare tramite sms della banca, necessario per confermare l’operazione e concretizzare la truffa. per ogni operazione effettuata i truffatori riescono ad inviare un SMS di conferma di avvenuto storno dallo stesso numero da cui provengono i veri SMS con i codici OTP della banca stessa. in questo modo il truffato non ha modo di accorgersi del raggiro perché sia le comunicazioni a voce che quelle via SMS arrivano dai veri numeri di intesa san paolo e addirittura nel caso degli SMS, questi si alternano ai messaggi veri con codice OTP. Sulla base di quanto sopra esposto, ritengo che la truffa perpetrata in danno dei miei genitori è stata evidentemente causata dall’”hackeraggio” del sistema software della banca, in quanto il truffatore, già in possesso di tutte le informazioni relative al conto corrente di mia madre, è stato in grado di inviare i propri messaggi fraudolenti (e rassicuranti) ad Annamaria Sanfratello dal numero di telefono della banca, probabilmente anche bypassando i massimali relativi alle disposizioni compiute in un giorno solo. Dal conto di mia madre è poi stato in grado di passare a quello di mio padre (vincenzo sanfratello). In totale sono 5 bonifici andati a buon fine. di questi, addirittura 3, per totali 34.000 euro, sono stati eseguiti tra le ore 18.35 e le ore 23.00. dette operazioni sono state tutte contabilizzate il giorno stesso e non, come usualmente accade, la mattina successiva. Una verifica da parte del gestore del conto la mattina seguente (15/04) probabilmente avrebbe potuto impedire la truffa. Verifica credo obbligatoria dato che tutti i bonifici erano diretti a IBAN non presenti in anagrafica e dato che i conti, con una giacenza media sempre molto simile (i miei genitori sono pensionati) sono stati: uno totalmente svuotato (quello di mio padre andato addirittura in rosso) e l’altro rimasto con 8.000 euro dato che l’ultimo bonifico ordinato era di 10.000 euro e non essendoci capienza per tale importo, è stato respinto. quindi c’erano tutti i segnali per allarmare e richiedere una verifica da parte del gestore del conto. cosa che evidentemente non ha fatto. Due bonifici erano diretti in italia e sono finiti su altrettanti conti correnti di filiali Intesa San Paolo che quindi, con un’immediata verifica di quanto accaduto si potevano bloccare ancora più facilmente. È possibile, per non dire probabile, che i truffatori abbiano “sniffato” il traffico accedendo alla rete telematica della banca, così intercettando i dati che vi transitavano. il tutto è successo durante il lock down ed è stato estremamente difficile mettersi in contatto sia con il numero verde della banca (al quale non rispondevano mai) sia con la filiale di Brugherio, dove risiedono ed hanno il conto corrente i miei genitori. anche qui nessuno rispondeva al telefono e non era possibile accede allo sportello anche solo per consegnare la denuncia contro ignoti immediatamente fatta presso la locale sede dei carabinieri. dopo numerosi tentativi, non avendo avuto alcun riscontro concreto da parte della filiale, abbiamo formalmente scritto via pec all’ufficio reclami della banca (in data 28 aprile). tra la fine di luglio ed i primi di agosto, dopo 3 mesi dall’accaduto, la banca ci ha risposto che non hanno alcuna responsabilità dell’accaduto, che sostanzialmente la colpa è di mio padre (79 anni...) e che quindi non ci siano gli estremi per il disconoscimento delle operazioni truffaldine e di conseguenza che non rimborseranno i miei genitori. Per quanto sopra, vi chiedo se in qualche modo siate in grado di intervenire eventualmente con una class action di tutte le persone che come i miei genitori sono rimaste vittime non solo dei truffatori, ma anche del sistema telematico decisamente non sicuro della banca. resto in attesa di vostro gentile riscontro. grazie, simone sanfratello
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