Sandro fausto
18 Ottobre 2018
In data 12.10.2018 mi sono recato presso lo sportello bancario della Carisbo di Sassuolo insieme all'acquirente della mia auto per versare l'assegno postale circolare dell'importo di euro 13.500,00 appena ricevuto dall'acquirente. In presenza dell'acquirente l'assegno è stato staccato dal talloncino superiore e versato per detto importo. Il talloncino superiore insieme alla distinta in carta bianca, recante l'operazione effettuata dall'ufficio postale di Cesenatico, cucita al talloncino stesso mi è stato subito restituito dal cassiere Ho ripetutamente chiesto al cassiere in merito alla garanzia offerta da detto assegno e lo stesso si limitava a dire che in quanto emesso, la somma corrispondente era già stata versata dal richiedente. Il cassiere nonostante la mia insistenza si limitava a chiedere all'acquirente la conferma al fatto che avesse pagato lui l'importo per l'emissione dell'assegno e all'assenzo di quest'ultimo stampava la ricevuta di versamento senza effettuare alcun tipo di altra verifica. Il giorni 16.10.2018 ricevevo una telefonata da parte della Banca Carisbo che mi avvisava del fatto che l'assegno era contraffatto nell'importo in quanto originariamente rilasciato per un importo di euro 55,00. A mio parere, tenuto conto anche della mia insistenza nel chiedere garanzie sulla copertura di detto assegno, il cassiere poteva effettuare un controllo più approfondito o quanto meno mettendomi al corrente di eventuali problematiche che potrebbero insorgere nel versamento di un assegno circolare. Tra l'altro il talloncino superiore dell'assegno recava la cifra in lettere non corretta, infatti è scritto TREDICIMILACINQUENTO in luogo di TREDICIMILACINQUECENTO. Inoltre nella distinta cucita all'assegno. presumibilmente copia dell'originale rilasciata dall'ufficio postale. la sigla dell'ufficio postale che aveva rilasciato l'assegno è errata.
Chiedo un vostro interessamento in merito e la più ampia pubblicità sui media. Attendo un vostro riscontro. Grazie
