Reclamo N° 91720

Nel Gennaio 2017 a mia moglie è stata rubata la borsa che teneva sul sedile della macchina contenente documenti ,soldi e bancomat . 20 minuti dopo il furto il ladro ha prelevato da uno sportello Banca Intesa con il bancomat 500 Euro . Nello stesso momento del prelievo mia moglie era in Banca Intesa per denunciare il furto e bloccare il bancomat , ma l'operatice la informava che il prelievo era appena stato effettuato. Abbiamo immediatamente , su suggerimento della stessa operatrice di Banca Intesa , inviato richiesta di rimborso del prelievo fraudolento precisando che il pin del bancomat non era presente ne sul bancomat ne in altre parti della borsa rubata . La Banca ha risposto un mese dopo dicendo che il rimborso non poteva essere eseguito in quanto il prelievo dei 500 euro è avvenuto digitando il PIN che doveva essere presente in qualche modo nella borsa . Ha inoltre accusato mia moglie di grave negligenza nella custodia del PIN. Dato che invece il PIN non era assolutamente presente nella borsa , abbiamo fatto ricorso nel Magio scorso a ABF di Milano spiegando la dinamica dell' evento . Nel Febbraio scorso abbiamo ricevuto l'esito del giudizio dell' ABF che conferma , vista la dinamica del prelievo , la tesi sostenuta dalla Banca e cioe' che essendo il prelievo avvenuto con la digitalizzazione del PIN il rimborso non puo' avvenire . Dato che invece il PIN non era assolutamente presente in alcun modo nella borsa ed essendo il prelievo avvenuto con la digitalizzazione del PIN , debbo dedurre che il ladro è venuto a conoscenza del PIN estraendolo dal bancomat con particolari tecniche informatiche note alla criminalita' . A tale proposito mi è stato riferito da una dipendente di Banca Intesa , ed è gia' successo , che " strisciando il bancomat in opportune apparecchiature , è possibile recuperare il PIN. Chiedo ora a Voi se alla luce di quanto sopra esposto ritenete vi possa essere spazio per insistere nella richiesta di rimborso e se di cio' potete occuparvene Voi ,