Reclamo N° 200976
Valeria
01 Luglio 2020
Buongiorno, nel mese di Febbraio ho chiesto il rimborso di un biglietto del treno che mi è stato concesso tramite voucher (39,90 euro). Il biglietto scadeva nel mese di Luglio e a seguito di diverse segnalazioni lette ho deciso di verificare se il voucher fosse funzionante (non è nominativo e volevo accertarmene per poterlo cedere). Normalmente viene fornita una pagina di conferma, ma in questo caso l'acquisto è stato immediato. Questa è stata la prima situazione con poca trasparenza. Poiché avevo acquistato un biglietto che non avrei utilizzato per 35,30 euro, vista l'impossibilità di tornare indietro espressa dai dipendenti di Italo (anche poco gentilmente), ho deciso di cambiare la data del biglietto con un'integrazione. Ho scelto di proposito un giorno che non costasse tanto: integrazione di 22,60+7,10 euro di penale. Nel riquadro del pagamento viene riportata la seguente frase: IMPORTO DA PAGARE 29,70. E più in basso viene evidenziato l'importo dovuto: 57,90 e (- 28,20). Nonostante la poca trasparenza, non ho avuto dubbi. Il prezzo che avrei dovuto pagare sarebbe stato uguale a 29,70 euro perché i 28,20 euro erano del voucher che stavo utilizzando (35,30 - 7,10). Ma alla fine ho ricevuto un addebito di 57,90 euro. Questo significa che non ho pagato 7,10 di penale, ma ho pagato 28,20 di penale, mentre la penale di 7,10 è stata scontata dal totale. L'assurdità è che senza tutti questi passaggi, il biglietto lo avrei pagato 37 euro. Mentre invece per salvare qualcosa, ho perso un totale di: 39.90+57,90= 97,80 euro Non solo, ho chiamato l'assistenza a pagamento. Ho dovuto attivare i numeri a pagamento, movimento che mi è costato mezza mattinata. Ho consumato così tutto il mio credito senza avere una soluzione. Per risparmiare ho speso soldi e tempo prezioso. Non chiedo molto, se non avere due biglietti A/R senza spendere ulteriori soldi e chiedo che vengano riconosciuti i miei diritti di consumatore. Voglio che i reclami possano essere inviati da chiunque senza utilizzare un format predefinito che considera solo poche situazioni. Chiedo inoltre che venga fornito non solo un numero a pagamento (ricordo, 1 euro al minuto), ma anche un indirizzo mail. Perché è ovvio che chi ha necessità dell'assistenza per recuperare i soldi non si possa permettere una chiamata a quel numero e in questo modo loro si sentono in diritto di non considerare le richieste. Ma c'è una pericolosa discriminazione dentro questo processo: possono ricevere assistenza solo coloro che se lo possono permettere. Spero si possa risolvere questa situazione. Vi ringrazio
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