Maurizio
17 Ottobre 2018
abito a Mantova e lavoro presso un ente pubblico con mansioni di coaduitore Amm.vo, nell'anno 2017 mi rivolgo all'istituto banca Unicredit e in seguito Mps per una richiesta di mutuo per acquisto di prima casa, dinanzi al loro rifiuto per la comparsa di una nota di sofferenza creditizia che compare alla centrale rischi del credito finanziario non mi hanno concesso il mutuo.
Fatte le dovute indagini ho scoperto che Fiditalia aveva inoltrato tale segnalazione di sofferenza del credito per fatti a loro contestati già nel 2016;
in tal periodo Fiditalia con una nota rivolta al mio indirizzo di residenza lamentava una insolvenza finanziaria inizialmente avviata nel capoluogo campano e utilizzando i miei dati personali per una richiesta di finanziamento che fiditalia concedeva. Allorquando pensando che si trattasse di un omonimia chiesi alla stessa di fornirmi tutti i dati inerente al contratto, quando questi fornirono la copia della mia busta paga e la mia firma apposta sul contratto, subito contestavo la natura fraudelenta dei documenti e della firma contraffatta, quindi inoltravo una diffida nell'immediato al servizio clienti di fiditalia per contestare la dubbia provenienza dei documenti classificando il tutto come essere stato un furto di identità. Dopodichè dal 2016 non ricevevo altre comunicazioni.
Per i motivi sopra predetti, nel mese di settembre del 2018 presentavo denuncia presso la procura della Repubblica di Mantova per le stesse ragioni sopra richiamate attraverso un ufficio legale. Nonostante questo la banca non mi concede alcun credito. Che azioni devo intraprendere?
